Meloni avverte: "È nato il super Stato franco-tedesco"

La leader di Fratelli d'Italia vuole vederci chiaro sul Recovery fund: "Ci sono problemi di metodo e di merito". E rilancia la protesta: "Uniti contro questo governo"

Meloni avverte: "È nato il super Stato franco-tedesco"

"Ma ci si rende conto che, con l'uscita della Gran Bretagna, l'Italia è essenziale per tenere viva l'Europa? Non ci fanno un piacere, senza di noi è finita". Giorgia Meloni non usa giri di parole per tuonare contro l'Ue, dopo l'intesa raggiunta tra Francia e Germania sul Recovery fund. Ma l'accordo tra Emmanuel Macron e Angela Merkel - volto ad arricchire il bilancio europeo pluriennale tramite uno strumento "ambizioso, temporaneo e mirato" da 500 miliardi - non ha convinto del tutto la leader di Fratelli d'Italia. E proprio per questo vuole vederci chiaro: "Ci sono problemi di metodo e di merito". E definisce la situazione "surreale" poiché effettivamente si sta discutendo di ciò che i due Paesi hanno deciso "nell'ambito del loro trattato di Aquisgrana che nulla ha a che fare con l'Europa". Pertanto a suo parere è da valutare come un patto "per una sorta di 'super-Stato' all'interno della Ue che si muove non per fare beneficienza, ma per interessi dei rispettivi paesi".

La proposta di Fd'I è stata precisa fin da subito: sicuramente il Recovery fund - tra tutti gli strumenti di cui si era parlato - è quello che convince di più, ma in realtà la richiesta principale è che la Bce acquisti illimitatamente titoli di Stato. "Uno Stato emette questi 'bond patriottici' con rendimento basso ma durata anche cinquantennale, trasferibili, non tassati, allettanti per i risparmiatori. L'invenduto viene acquistato dalla Bce", ha spiegato. E va detto che l'ultima emissione di titoli di pochi giorni fa dedicata all'emergenza "ha avuto grande successo, questa è la via". L'ex ministro per la Gioventù comunque continua ad avere perplessità sul Recovery fund, anche perché Gentiloni aveva parlato prima di 1600 miliardi, poi di 1000, mentre ora siamo arrivati a 500. "Si tratta di soldi a fondo perduto o prestito? Chi e come li mette? E quanto spetta davvero all'Italia? Tutto poco chiaro per valutare e, soprattutto, per esultare come alcuni fanno", si interroga.

Il centrodestra unito

Per il governo giallorosso oggi è una giornata cruciale: questa mattina al Senato arriveranno due mozioni di sfiducia contro Alfonso Bonafede, con Italia Viva che potrebbe innescare la crisi qualora dovesse votare a favore. L'opposizione ha però le idee chiarissime: "Una crisi sarebbe un fatto gravissimo. Ma per noi un ministro che dà segnali di debolezza come quello di far uscire di galera i boss mafiosi proprio dopo le rivolte in carcere, è un pericolo se resta al suo posto". E Fratelli d'Italia potrebbe votare pure quella presentata da Emma Bonino: "Non ne condividiamo parte dei contenuti, ma se avremo la certezza che anche un pezzo della maggioranza la vota, non faremo mancare i nostri voti per sfiduciare Bonafede".

La Meloni infine, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato della manifestazione fissata per il 2 giugno, quando il centrodestra unito scenderà nelle piazze d'Italia per protestare contro l'esecutivo giallorosso al momento in carica.

Si stanno studiando tutte le possibili modalità di protesta alternativa, non tradizionale, nel rispetto delle regole per dare voce agli italiani delusi da un governo "che ancora non ha pagato la cassa integrazione a 2 milioni e 600 mila italiani, né in 70 giorni i 600 euro alle partite Iva. E intanto pensa alle sanatorie per gli immigrati e a moltiplicare le poltrone".

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