L'Italia ammorbidisce la sua linea sulla missione Sophia. E lo fa nell'intento di trovare un accordo con i 28 paesi membri dell'Ue per cambiare la "piano operativo" della missione affinché le navi militari europee non sbarchino più tutti i migranti nel Belpaese.
Nel 2015 l'allora governo Renzi firmò un accordo per portare a Roma il centro di comando della missione e trasformare l'Italia nel porto di sbarco automatico per tutti gli assetti Ue con a bordo i migranti recuperati in mare. Oggi Triton non esiste più e al suo posto c'è Themis, che - teoricamente - non prevede l'individuazione dell'Italia come luogo di sbarco. Il fatto è che persistono ancora i "piani operativi": Sophia segue quello basato su Triton e continua a farlo anche se questa non esiste più. Quindi gli immigrati salvati dalle imbarcazioni militari continuano a finire sulle nostre coste.
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nei giorni scorsi aveva spedito una lettera a Federica Mogherini per informare Bruxelles che il Belpaese non considerava più applicabile il 'piano operativo' della missione Eunavformed Sophia. Dopo un primo "no" da Bruxelles, le due parti hanno ammorbidito la loro posizione per cercare di raggiungere un accordo.
Oggi la portavoce del Seae, il servizio diplomatico dell'Ue, Maja Kocijancic, ha spiegato che l'operazione EuNavForMed o Sophia "continua il suo mandato, in ogni suo aspetto". E Milanesi ha fatto sapere che "durante il periodo necessario a raggiungere una revisione delle regole operative della missione militare Sophia, l'Italia garantirà l'approdo nei suoi porti alle persone salvate dalle navi". Il ministro è però certo che "nel giro di qualche settimana" si arriverà alla modifiche di Sophia richieste dal governo italiano. Un punto per l'Italia dopo che Salvini aveva annunciato la volntà di sbarrare i porti anche alle imbarcazioni militari.
Dopo la lettera ricevuta da Milanesi, la Mogherini pare dunque essersi mossa per chiedere una accelerazione delle trattative tra i 26 Paesi che partecipano alla missione (comandata
dall'ammiragilio Enrico Credendino). Venerdì infatti si è riunito il Comitato Politico e di Sicurezza (Cops in gergo) del Consiglio e gli abasciatori hanno deciso di accelerare la revisione strategica del mandato dell'Operazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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