"Senza gli ostaggi più raid su Gaza"

Il ministro israeliano avverte Hamas

"Senza gli ostaggi più raid su Gaza"
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Dopo le speranze di dicembre, torna in stallo la trattativa per il rilascio degli ostaggi nella Striscia di Gaza. Secondo il Wall Street Journal un accordo risulta improbabile prima che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden lasci l'incarico a Donald Trump. Nel frattempo il numero di vittime nella Striscia ha superato quota 45.500 (altre 17 almeno ieri). E dopo i 1400 raid condotti dall'Idf a dicembre, il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha avvertito che Israele intensificherà i suoi attacchi a Gaza se Hamas continuerà a lanciare razzi contro Israele, come avviene quasi quotidianamente dal 7 ottobre, e se non rilascerà gli ostaggi che detiene da 14 mesi. Katz ha minacciato Hamas di «colpi con una forza mai vista a Gaza da molto tempo», se il gruppo terroristico non rilascerà i rapiti.

Prove di dialogo, intanto, si svolgono in Siria tra i nuovi padroni del Paese, il gruppo islamista Hts e la comunità cristiana nel primo Capodanno senza il dittatore Bashar Al Assad. Una delegazione cristiana composta da frati della Custodia di Terra Santa, dai vescovi siriani e da esponenti delle altre fedi cristiane, è stata ricevuta l'ultimo giorno del 2024 da Al Jolani, leader di Hts (Hayat Tahrir al Sham) a Damasco, «un evento che nella storia della Siria fino a tre settimane fa era inimmaginabile, ha commentato il nunzio apostolico in Siria, cardinale Mario Zenari, che registra un «certo ottimismo».

«Ahmed Al Jolani - ha spiegato il nunzio - ha promesso che sarà una Siria di tutti, una Siria inclusiva e ha augurato buon Natale e un anno di pace». I leader delle Chiese cristiane hanno chiesto al nuovo governo di transizione di «avviare un dialogo nazionale che coinvolga tutte le componenti siriane».

«La vendetta e l'odio non costruiscono una patria», hanno spiegato, dopo che il governo ha dichiarato il 25 e 26 dicembre e l'1 e il 2 gennaio festività nazionali. Eppure se a Damasco il clima sembra cambiato, nel resto della Siria numerosi alberi di Natale sono stati dati alle fiamme o distrutti in varie parti del Paese.

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