Ora il Pd usa il virus per il Mattarella bis: "Serve un sacrificio"

Il Partito democratico vuole sfruttare l'emergenza Covid per non eleggere un nuovo presidente della Repubblica: "Siamo dentro una crisi drammatica, chiediamo tutti a Mattarella di restare"

Ora il Pd usa il virus per il Mattarella bis: "Serve un sacrificio"

Senza una strategia precisa, nessuna idea concreta ma solo veti e minacce: il Partito democratico si presenta così alla partita delle partite politiche, ovvero quella che porterà all'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Il Pd per il momento ha solo un obiettivo: impedire l'approdo di Silvio Berlusconi al Colle. Poco importa se la partita per il Quirinale chiede ai partiti di avanzare una candidatura: evidentemente i dem sono interessati solo a mettersi di traverso agli avversari. Però forse un'idea ce l'hanno: un secondo mandato di Sergio Mattarella con la scusa dell'emergenza Covid-19.

Il pressing dei dem

Fino a pochi giorni fa la proposta di un Mattarella bis era arrivata soprattutto dai senatori del Movimento 5 Stelle, con esponenti di peso come Danilo Toninelli che auspicano una rielezione dell'attuale capo dello Stato. E adesso si è accodato anche il Partito democratico che, non sapendo quali pesci prendere, si aggrappa alla permanenza del presidente della Repubblica. Che però più volte ha lasciato intendere di non essere disposto a restare al Colle. Eppure il fronte giallorosso non vuole mollare.

A spingere per un bis è Matteo Orfini che, nell'intervista rilasciata a La Repubblica, ha spiegato le motivazioni per cui a suo giudizio non bisognerebbe promuovere un nuovo capo dello Stato: "Siamo dentro una crisi drammatica, se intorno al presidente maturasse un consenso largo, gli si potrebbe chiedere un sacrificio". Il deputato del Pd vorrebbe dunque proseguire con l'asse Sergio Mattarella al Quirinale e Mario Draghi a Palazzo Chigi, che ritiene essere "la soluzione più forte e di garanzia per la tenuta del governo e la prosecuzione della legislatura".

Orfini teme una forte instabilità politica in un momento molto delicato. Motivo per cui è pronto a chiedere che i partiti convengano sulla sua proposta, che permetterebbe di chiudere la partita per il Colle in tempi rapidi: "Oggi chi vuol bene al Paese dovrebbe considerare questa opzione come prioritaria".

Nelle ultime ore pure il senatore Francesco Verducci si è schierato a favore di questa possibilità: "È il momento della responsabilità per il Parlamento e va confermato questo schema". Più cauto Enrico Borghi, secondo cui prima va condiviso un metodo di azione che porti all'unità del Partito democratico in occasione del voto che inizierà il 24 gennaio: "Questa è la pre-condizione".

Il Pd va in tilt

Il Pd appare molto in confusione in questi pochi giorni che ci avvicinano alla partita per il Colle. Innanzitutto erano stati proprio i dem a far filtrare più di una volta di prendere in seria considerazione di eleggere Mario Draghi al Quirinale, mentre gli altri partiti sostenevano l'esatto contrario. Una carta che invece ora viene scartata dal Pd e considerata addirittura da irresponsabili. Dal Nazareno c'era un'aria più possibilista in merito, ma è bastata qualche ora per fare dietrofront.

A testimoniare il momento di caos nel Pd è anche l'ultima idea folle che sta balenando nella mente di qualche dem: come riferito da Pasquale Napolitano su ilGiornale in edicola oggi, la speranza rossa è quella di rinviare il voto per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Un allungamento dei tempi favorirebbe l'ipotesi Mattarella bis per uscire dallo stallo.

Non solo: con la melina si avrebbe più tempo per porre ostacoli nei confronti dell'eventuale candidatura di Silvio Berlusconi, visto come un incubo nella galassia

giallorossa. Così il Partito democratico vuole tenere il piede in due scarpe: allontanare l'ipotesi Cavaliere e nel frattempo fare di tutto per favorire una soluzione istituzionale che confermi l'attuale capo dello Stato.

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