Parte la vendemmia, anticipo record

Ieri primi grappoli staccati in Franciacorta, previsto un calo produttivo del 10%

Parte la vendemmia, anticipo record

Una vendemmia così anticipata non si era mai vista. Ieri in Franciacorta, terra d'elezione delle bollicine nobili italiane, si è iniziato a staccare i grappoli dalle viti di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, varietà tradizionalmente tra le più precoci. L'anno scorso, per dire, si era iniziato una decina di giorni dopo. Ma l'annata particolarmente torrida e secca e in generale il cambiamento climatico hanno portato a un anticipo da record.

«Gli ultimi due mesi sono stati caratterizzati da caldo senza tregua - spiega Mario Falcetti, membro del consiglio del consorzio Franciacorta - e quasi totale assenza di precipitazioni». Nei primi sei mesi dell'anno sono caduti 189 millimetri di pioggia, meno della metà rispetto alla media degli ultimi cinque anni, pari a 418 millimetri. Secondo il consorzio le stime di produzione alla luce del clima estremo degli ultimi mesi vanno riviste al ribasso ma restano buone, anche se si potranno calcolare con maggiore precisione solo a vendemmia terminata.

Secondo Coldiretti, che ha seguito il distacco simbolico del primo grappolo nell'azienda Faccoli a Coccaglio, sempre in Franciacorta, la produzione a livello nazionale risentirà pesantemente degli eccessi climatici. «La produzione italiana quest'anno - sottolinea la Coldiretti - si stima in calo del 10% a livello nazionale per un quantitativo intorno ai 45,5 milioni di ettolitri ma molto dipenderà sia dall'evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione sia dall'assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte. In Italia si attende comunque una annata di buona/ottima qualità anche se l'andamento della raccolta sarà influenzato molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo». L'Italia dovrebbe confermare anche in questo 2022 il primato produttivo di vino a livello mondiale, con un derby Francia-Spagna per il secondo posto.

La vendemmia andrà avanti nelle prossime settimane secondo un calendario che risente dei tempi di maturazione dei vari vitigni, e che solitamente si chiude ad autunno inoltrato per i grandi rossi, per l'Aglianico e per il Nerello

Mascalese. Gli ettari coltivati sono 658mila a livello nazionale, 607 le varietà iscritte al registro viti, 526 i vini tutelati (76 docg, 332 doc e 118 igt), che «fatturano» circa il 70 per cento delle bottiglie made in Italy.

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