Il rapinatore ucciso con 36 coltellate: "Reazione spropositata"

Rapina un bar, ucciso dai proprietari con 36 coltellarte. "Violenza estrema"

Il rapinatore ucciso con 36 coltellate: "Reazione spropositata"
00:00 00:00

«Ho avuto paura e l'ho colpito» reagendo «a un'aggressione» ha detto il nipote Shou Zhou, 30 anni; mentre lo zio 49enne Liu Chonbin ha sostenuto di essere «del tutto estraneo» perché «arrivato solo nelle fasi conclusive» del fatto. Queste in breve le versioni difensive messe a verbale ieri pomeriggio a San Vittore dal gip Tiziana Gueli durante l'interrogatorio di garanzia dei due cinesi che giovedì all'alba hanno aggredito e ucciso a colpi di forbice il pregiudicato milanese Eros Di Ronza dopo che il 37enne, con un complice che gli faceva da palo, aveva scassinato la saracinesca e tentato la rapina di schede «Gratta e Vinci» nel bar della loro famiglia in viale Giovanni da Cermenate 35/a, al Gratosoglio, periferia sud di Milano. Inizialmente si era parlato di «almeno una ventina di forbiciate» ma in totale sul cadavere sono state rinvenute ben 36 ferite - al petto, all'addome, alla schiena, ai fianchi, alle gambe e agli arti superiori - e anche se alcune sarebbero di modesta entità, gli altri fendenti «sono numerosi e caratterizzati da estrema violenza».

Questo è quanto scrive la pm Maura Ripamonti, magistrato di turno a Milano giovedì, dopo aver convocato i due cinesi in Procura per interrogarli subito dopo l'omicidio. Il magistrato aveva richiesto la convalida dell'arresto per omicidio volontario in concorso senza alcun tipo di aggravante, spingendo però per la custodia cautelare in carcere nel timore di una possibile «reiterazione del reato». Ora la gip Gueli valuterà se confermare la misura del carcere, mentre i due difensori dei cinesi - gli avvocati Simone Ciro Giordano e il collega Eugenio Giordano - hanno chiesto la scarcerazione per entrambi e in subordine gli arresti domiciliari.

Intanto gli atti dell'inchiesta firmati da Ripamonti, raccontano una vicenda molto diversa da quanto accennato ieri in carcere davanti alla

gip dai due accusati. Per la pm Di Ronza «è stato ucciso mentre stava strisciando fuori dal locale sotto la saracinesca parzialmente forzata». E la «fase di maggior violenza» è avvenuta quando «era a terra e gridava aiuto».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica