Recovery, dall'Europa arrivano 25 miliardi Draghi: "Ora riforme"

Approvata la prima tranche che finanzierà 105 progetti per complessivi 13,9 miliardi

Recovery, dall'Europa arrivano 25 miliardi Draghi: "Ora riforme"

«Oggi i primi fondi Next Generation Eu all'Italia danno il via a una ripresa duratura per il Paese. Il piano di ripresa italiano, Italia Domani, ha l'ambizione necessaria per fare dell'Italia un motore per la crescita di tutta l'Unione europea. Un'Europa forte ha bisogno di un'Italia forte». Con questo tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha salutato l'erogazione avvenuta ieri del prefinanziamento del 13% delle risorse chieste al Recovery Plan, ossia 24,9 miliardi che sosterranno l'attuazione del Pnrr italiano. Il quale, occorre ricordarlo, prevede interventi per 191,5 miliardi dei quali 68,9 miliardi in sovvenzioni (grants) e 122,6 miliardi in prestiti (loans), fondi che rendono l'Italia il maggior beneficiario delle risorse anticrisi devolute da Bruxelles.

L'Italia è uno dei primi Paesi a ricevere il prefinanziamento, un fatto che rende merito all'azione svolta dal governo Draghi. E proprio il presidente del Consiglio ha salutato con entusiasmo l'arrivo dei primi fondi. «Questo deve incoraggiarci a proseguire sul percorso di riforme tracciato e approvato dal Parlamento quattro mesi fa a larga maggioranza», ha sottolineato il premier aggiungendo che «nei primi sei mesi di governo, il Parlamento ha approvato la governance del Piano, le riforme della Pa e degli appalti e importanti semplificazioni normative». A questo proposito, Draghi ha ribadito che «il governo presenterà la riforma della concorrenza e la delega per la riforma del fisco» perché «l'assegnazione di queste ingenti risorse richiama tutti noi al senso di responsabilità nei confronti degli impegni presi verso noi stessi, verso il nostro futuro e verso l'Europa». Un avvertimento alla maggioranza che ha già cominciato a litigare su questi progetti. «Vogliamo una ripresa duratura, equa e sostenibile: dobbiamo perciò spendere in maniera efficiente e onesta», ha concluso l'ex presidente della Bce.

Non meno ottimista il ministero dell'Economia che in una nota ha ricordato che «con la piena disponibilità delle risorse, sarà possibile lasciare in eredità un Paese migliore: questo è l'impegno che il governo intende portare avanti». Significativa la chiosa del ministro della Pa, Renato Brunetta, artefice delle prime riforme approvate. «Oggi è un gran giorno. Abbiamo onorato gli impegni con l'Europa, l'Italia torna ad essere credibile», ha scritto in un post su Instagram l'esponente azzurro.

Ma come saranno impiegati i 25 miliardi appena arrivati? Il Pnrr prevede l'utilizzo di 13,9 miliardi di risorse per il 2021 in modo da finanziare 105 progetti già in fase di esecuzione. La quota maggiore andrà a «Transizione 4.0, il programma di incentivi fiscali agli investimenti per le imprese (1,71 miliardi). Sarà rifinanziato con 1,2 miliardi il fondo Simest per gli aiuti alle aziende italiane sui mercati stranieri. Nuova linfa per i cantieri dell'Alta velocità in Liguria e sulla linea Brescia-Venezia (837 milioni) e anche per il Piano asili (650 milioni). Tra gli interventi nuovi la creazione degli «Uffici del processo» nei Tribunali (402 milioni per avviare le assunzioni a termine di 16.500 addetti).

Al Superbonus 110% (al 3 agosto ammessi interventi per 4,76 miliardi) andranno altri 460 milioni. Positiva la reazione di Piazza Affari con l'ottavo rialzo consecutivo, spread Btp-Bund sotto quota 100 per la prima volta da aprile.

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