Rilasci, ritiri, sfollati, aiuti. Ma il vero nodo dell'intesa è su chi controllerà Gaza

L'ultimo rapito dovrebbe essere libero a partire dal giorno 42 ed entro il 50

Rilasci, ritiri, sfollati, aiuti. Ma il vero nodo dell'intesa è su chi controllerà Gaza
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L'obiettivo finale è «il ritorno a una calma sostenibile che porterebbe a un cessate il fuoco permanente tra le due parti», come si legge nelle prime righe del testo di accordo per la tregua a Gaza. In parallelo al rilascio degli ostaggi, in cambio della liberazione dei detenuti palestinesi, è previsto un graduale e dettagliato ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia, il rientro degli sfollati nelle loro case, l'evacuazione dei feriti verso l'Egitto, compresi i combattenti di Hamas e un massiccio arrivo di aiuti umanitari. La fase 1 prevede il «ritiro delle forze israeliane verso Est dalle aree densamente popolate (le città, nda) lungo i confini della Striscia di Gaza, incluso Wadi Gaza (asse Netzarim e rotonda del Kuwait)». Le truppe dello Stato ebraico devono dispiegarsi in un perimetro a 700 metri di distanza, a parte cinque eccezioni dove sarà ridotta a 400 metri.

Il punto 4 dell'accordo riguarda il famoso corridoio Philadelphia, la stretta zona cuscinetto fra Gaza e l'Egitto lunga 14 chilometri, dove gli israeliani ridurranno «gradualmente le forze (...) durante la fase 1». In pratica si attenderà il rilascio dell'ultimo ostaggio dei 33 previsti per iniziare il ritiro «il giorno 42», che verrà completato «entro il giorno 50». Però il valico di Rafah con l'Egitto «sarà pronto per il trasferimento dei civili e dei feriti (palestinesi, nda) dopo il rilascio di tutte le donne» israeliane in ostaggio comprese le 5 soldatesse. Per questo sono donne i primi sequestrati liberati da Hamas. «A tutti i civili palestinesi malati e feriti sarà consentito di attraversare il confine di Rafah», recita il testo dell'accordo. Ed è prevista pure l'evacuazione che preme di più ad Hamas: «Ogni giorno saranno autorizzati ad attraversare 50 militari feriti accompagnati da (3) individui - riporta il testo -. Ogni attraversamento individuale richiederà l'approvazione israeliana ed egiziana».

In alcune zone gli sfollati di Gaza stanno già tornando verso le loro case, ma l'accordo prevede al punto 7 il rientro attraverso il cosiddetto corridoio Netzarim, che divide in due la striscia. Dopo i primi sette giorni, che coincideranno con il rilascio di altri tre ostaggi, «ai pedoni sfollati sarà consentito di tornare a Nord (della striscia nda), senza portare armi e senza ispezioni attraverso Rashid Street». Al ventiduesimo giorno potranno utilizzare anche Salah a-Din Street. Per i mezzi e tutto il traffico non pedonale sarà consentito di attraversare il corridoio, ad una settimana dalla tregua, «dopo un'ispezione dei veicoli» che dovrebbe venire effettuata «da una società privata che sarà designata dai mediatori in accordo con la parte israeliana». L'invio massiccio di aiuti è scattato 15 minuti dopo l'annuncio della tregua con i primi 182 camion entrati nella Striscia da Rafah solo nella mattinata di ieri. L'accordo prevede un ingresso giornaliero di 600 camion compresi 50 che trasportano carburante. Pronti ad entrare ci sono 4mila mezzi carichi di generi di prima necessità come viveri e farina.

La prima fase dell'accordo reggerà, ma per arrivare alla pacificazione e stabilizzazione di Gaza la strada è ancora lunga e densa di

incognite a cominciare da chi controllerà la Striscia. Israele e la comunità internazionale non vogliono che i terroristi governino come prima. Hamas, decimata, ma ancora in piedi, non ha alcuna intenzione di mollare la presa.

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Avatar di lucaberardi lucaberardi
20 Gen - 15:49
@Mborsa non esistono “coloni”. In base agli accordi amministrativi di Oslo 1993 gli Israeliani vivono legittimamente nell’area C di Giudea/Samaria (il vero nome della Cisgiordania, una invenzione di Amman del 1950 per giustificarne l’invasione dal 1948 al 1967) e i palestinesi nelle aree B e C, mentre Gerusalemme Est è territorio sovrano di Israele in base al Mandato per la Palestina del 1922, adottato dallo Statuto ONU avente valore di legge vincolante per il diritto internazionale ed ancora vigente
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Avatar di fritz1996 fritz1996
20 Gen - 10:12
Buon articolo, peccato, alla fine, la solita confusione tra "comunità internazionale" e "USA e alleati", che non sono per niente la stessa cosa.
Avatar di Theprinter1 Theprinter1
20 Gen - 10:17
ma li avete visti quelli di hamas, mentre rilasciavano i 3 ostaggi ? armati fino ai denti , come se stessero facendo una azione di guerra.
Avatar di Ezeckiel Ezeckiel
20 Gen - 12:45
@Theprinter1 hanno mostrato a tutti che hanno vinto, non sono disperati, e che a Gaza comanderanno ancora loro.
Avatar di Manlio Manlio
20 Gen - 10:55
Il desiderio di pace ci rende ciechi. Come potranno mai convivere israeliani e palestinesi ?. I primi sono un popolo democratico risultato di un agglomerato di famiglie provenienti da paesi evoluti, hanno una cultura media superiore alla media e tecnologie di avanguardia. I secondi sono schiavi di una cultura dell'odio, seminata fin da bambini. Non hanno un economia ne una struttura di governo che operi e sia competente di altro che di azioni militari. Potranno avere tutte le ragioni del mondo, ma non ci sono i presupposti che consentano un cambiamento. Già oggi pensano al riarmo. E Hamas non è sola, sono tutti complici liberi o condizionati che siano.
Avatar di cherry68 cherry68
20 Gen - 11:04
Ogni giorno, per 50 giorni, 50 miliziani feriti di hamas accompagnati da 3 persone potranno lasciare Gaza? Vuol dire 10.000, praticamente tutti i terroristi potranno rifugiarsi all'estero.
Avatar di Mingo51 Mingo51
20 Gen - 12:09
Ancora una volta l'hanno spuntata i terroristi di Hamas. Ormai il buonismo pervade il mondo, non solo qui da noi. Dispiace per i morti palestinesi, ancor più per quelli Istraeliani, però , credo, che una buona percentuale dei civili palestinesi inneggia ed è favorevole ai terroristi di Hamas. Netanyahu aveva ragione ad andare fin in fondo, ma purtroppo ha dovuto cedere ai famigliari degli ostaggi , sostenuti dai soliti avversari politici. Non so quanto durerà questa tregua , ma sono convinto che il tempo di riorganizzarsi ed Hamas si farà risentire.
Avatar di Mborsa Mborsa
20 Gen - 12:37
L' accordo sembra consentire ai miliziani di Hamas di riparare in Egitto. La pulizia di Gaza è indispensabile per instaurare una amministrazione del nascente stato palestinese, ma chi manderà via i coloni israeliani dalla Cisgiordania o da Gerusalemme est? Non saranno le potenze garanti a rischiare la vita dei propri soldati, quindi tutto dipende dalla reale volontà di Israele di cercare la pace futura.
Avatar di lucaberardi lucaberardi
20 Gen - 15:49
@Mborsa non esistono “coloni”. In base agli accordi amministrativi di Oslo 1993 gli Israeliani vivono legittimamente nell’area C di Giudea/Samaria (il vero nome della Cisgiordania, una invenzione di Amman del 1950 per giustificarne l’invasione dal 1948 al 1967) e i palestinesi nelle aree B e C, mentre Gerusalemme Est è territorio sovrano di Israele in base al Mandato per la Palestina del 1922, adottato dallo Statuto ONU avente valore di legge vincolante per il diritto internazionale ed ancora vigente
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