Rogo nato da un errore "Nitrolchimica distrutta ma ora penso ai feriti"

La preoccupazione dell'ad. L'incidente poche ore dopo un'esercitazione antincendio

Rogo nato da un errore "Nitrolchimica distrutta ma ora penso ai feriti"

I dipendenti della Nitrolchimica ieri mattina, come ogni mattina, erano fuori dai cancelli di San Giuliano, increduli di fronte a quello scenario spettrale: tutto bruciato. Tutto. Con la mascherina sul volto per l'aria pesante, molti non sono riusciti a trattenere le lacrime. E ora che ne sarà di loro? Il maxi incendio di martedì si è portato via in poche ore l'intera azienda alle porte di Milano.

Tranne la palazzina uffici, la ditta di solventi è andata completamente distrutta in tre esplosioni e in un'immensa nube di fumo nero che ha oscurato il cielo.

Tra qualche giorno si comincerà a pensare al futuro, ora la mente è solo ai feriti, in particolar modo ai due più gravi tra cui l'operaio di 43 anni ricoverato con ustioni preoccupanti al Niguarda di Milano e l'uomo ricoverato al San Gerardo di Monza. Gli altri sono in ospedale per intossicazione.

«I miei collaboratori sono la mia famiglia, sono la cosa più importante che ho» afferma con il cuore in mano Riccardo Bellato, amministratore della Nitrolchimica che si dice «a disposizione degli enti preposti per ogni accertamento».

L'incendio dell'azienda chimica è stato spento ieri mattina, dopo che per ore sul posto si sono succedute una ventina di squadre dei vigili del fuoco. Dagli accertamenti disposti dagli inquirenti, risulta che le fiamme sarebbero partite da un bancale, sul quale era appoggiato del materiale. Si ipotizza quindi un errore umano.

Le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi. Ma, coincidenza vuole, proprio il giorno prima dell'incidente, il personale aveva effettuato un'esercitazione antincendio con un'azienda specializzata per quel tipo di attività. «È stato proprio grazie alla prontezza di spirito e alle tecniche acquisite durante le numerose esercitazioni - spiega la Nitrolchimica - che il personale dell'azienda si è dimostrato preparato e pronto nel prestare, in sicurezza, immediato soccorso ai feriti e nel tentare di contenere l'incendio prima dell'arrivo dei vigili del fuoco e dei mezzi di soccorso».

Per coordinare al meglio le indagini, la Procura di Lodi ha convocato tutti gli enti intervenuti sul rogo, tra cui i vigili del fuoco e l'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale. «Le rilevazioni effettuate nelle aree intorno al sito dell'incendio con strumentazione portatile - tranquillizza via Facebook il sindaco di San Giuliano milanese, Marco Segala - non hanno evidenziato significative variazioni della concentrazione degli inquinanti monitorati».

Buoni anche i dati sull'aria comunicati ieri dalla Regione Lombardia ma, per ulteriore sicurezza, è stato installato uno strumento per il campionamento dei microinquinanti (diossine e IPA) nei locali di una sede del Comune di San Giuliano Milanese, nella frazione di Sesto Ulteriano, in considerazione della possibile ricaduta dei fumi.

«Un secondo strumento - spiega il sindaco Segala - è stato installato presso la centralina di rilevamento della qualità dell'aria sita nel Comune di San Giuliano Milanese.

Non sono state emanate azioni restrittive nei confronti delle aziende che pertanto potranno regolarmente operare. Nelle sole frazioni di Sesto Ulteriano e Civesio si raccomanda di tenere chiuse le finestre e spenti gli impianti di condizionamento, fino al termine delle operazioni dei vigili del fuoco (verosimilmente nella notte)».

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