Sì ai vaccini in farmacia. Le Regioni si spaccano su Sputnik e chiusure

Draghi: non lontane 500mila dosi al giorno. A metà aprile revisione dei dati per riaprire

Sì ai vaccini in farmacia. Le Regioni si spaccano su Sputnik e chiusure

Arriva il via libera alle vaccinazioni in farmacia: il governo Draghi prepara l'offensiva finale contro il Covid. Il ministro della Salute Roberto Speranza firma il protocollo con Regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie. «La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare», commenta Speranza. L'obiettivo è centrare quota 500mila vaccinazioni al giorno. «Meta non lontana», tranquillizza il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell'incontro con i presidenti di Regione. Da qui l'invito di Draghi ai governatori a «iniziare a pensare al futuro con ottimismo», sottolineando come «la campagna vaccinale stia andando migliorando continuamente e rapidamente». In linea il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini: «Quello di oggi è stato un incontro molto positivo: governo centrale e Regioni condividono obiettivi e strategie per velocizzare al massimo la campagna vaccinale. Il presidente del Consiglio ha rassicurato le Regioni e ha confermato la piena disponibilità dell'esecutivo a sostenere gli sforzi che stanno facendo. Le vaccinazioni sono a una svolta, grazie anche al lavoro del commissario per l'emergenza Figliuolo, del capo Protezione Civile Curcio, del ministro della Salute Speranza e delle Regioni. Con il presidente Draghi abbiamo concordato di rivederci con le Regioni per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, già la prossima settimana. Con la piena collaborazione fra Stato e Regioni porteremo il Paese fuori dalla pandemia: dobbiamo lavorare insieme per farlo prima possibile».

Dal 16 aprile arriveranno in Italia le dosi del vaccino Johnson & Johnson. Non dovrebbe esserci più un problema di fiale: si deve, dunque, rodare la macchina. Evitando una doppia velocità tra le Regioni. E soprattutto fughe in avanti come quella del presidente della Campania Vincenzo De Luca sul vaccino russo Sputnik. Sull'utilizzo del siero russo il fronte dei governatori non è compatto. Sulla linea di De Luca c'è il presidente del Veneto Luca Zaia. Nello Musumeci, governatore della Sicilia, non esclude di potere utilizzare anche il vaccino russo, ovviamente dopo il via libera dell'Ema e del Governo. Si schierano contro, i due governatori Pd di Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che è anche presidente della conferenza Stato-Regioni, e Nicola Zingaretti del Lazio. Mentre Giovanni Toti, presidente della Liguria, boccia la scelta di Sputnik: «Con grande simpatia per De Luca, smettiamola: ognuno faccia il suo mestiere». Sui criteri, il governo è categorico: si procede per fasce di età. La mancanza di personale sarà risolta con l'ampliamento della platea dei vaccinatori e con l'accordo con i farmacisti. Nell'incontro in videoconferenza con i presidenti di Regione, il presidente del Consiglio resiste al pressing per alleggerire le misure già dal prossimo decreto, che dovrebbe essere varato nel Consiglio dei ministri di domani. L'esecutivo conferma il lockdown pasquale: dal 3 al 5 aprile tutta l'Italia sarà zona rossa: coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto di lasciare il comune di residenza salvo comprovate esigenze. Due le novità che entreranno a far parte del nuovo provvedimento: la riapertura delle scuole dal 7 aprile in tutte le regioni, fino alla prima media, e il check a metà aprile per rivedere, alleggerire se i dati lo consentiranno, le restrizioni. Fino alla fine di aprile non ci saranno Regioni in fascia gialla. Ma quest'ultimo resta un punto ancora oggetto di discussione e scontro: Lega e Forza Italia spingono per la reintroduzione della fascia gialla. Sulla scuola il decreto dovrebbe confermare nelle aree arancioni la presenza fino alla terza media e la didattica a distanza al 50% per le superiori. Si va verso la conferma anche delle altre misure disposte con il precedente decreto, come la chiusura di parrucchieri, barbieri e centro estetici in zona rossa. Terzo capitolo: le misure economiche.

Draghi e il ministro dell'Economia Daniele Franco stanno mettendo a punto il pacchetto di aiuti. La linea suggerita dal ministro per gli Affari regionali Gelmini, ristori selettivi alle categorie più colpite, dovrebbe trovare ascolto.

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