Saakashvili in cella: "Sto per morire. Pronti a mobilitarvi"

L'ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvili ha detto di essere «vicino alla morte». Nell'ospedale in cui è stato ricoverato dopo il trasferimento dal carcere, l'ex leader sostiene di essere stato avvelenato in prigione, tesi negata dall'attuale governo georgiano, secondo cui le condizioni di salute di Saakashvili sarebbero dovute al fatto che non si è nutrito a sufficienza. «Inizialmente pesavo 120 chilogrammi, ora solo 64. Se scendo sotto ai 60 i medici prevedono insufficienze multiorgano», ha detto Saakashvili a Sky News tramite il suo legale, visto che alla rete televisiva è stato negato l'accesso all'ospedale. «Sono sempre a letto, le mie ossa si stanno disintegrando e mi danno un dolore lancinante», ha raccontato tramite l'avvocato Shalva Khachapuridze che ha aggiunto come le condizioni del suo cliente peggiorino ogni giorno. «È una scena orribile. Sembra un prigioniero in un campo di concentramento nella Germania nazista».

Saakashvili è stato presidente del Paese per due mandati, dal 2004 al 2007 e dal 2008 al 2013. Nel 2018 era stato condannato in contumacia a sei anni di carcere per abuso di potere, pena diventata esecutiva nel 2021 al suo ritorno in patria. Da sempre oppositore del partito di maggioranza filo russo, «sogno europeo», Saakashvili ha inviato un messaggio alle migliaia di manifestanti che sono scesi in piazza per protestare contro le proposte di nuove leggi bollate come filorusse: «Restate molto vigili, siate pronti a mobilitarvi con breve preavviso, a causa dello stato d'animo vendicativo del regime degli oligarchi».

Dopo le proteste di piazza e le manifestazioni pro Europa, il governo ha ritirato il controverso disegno di legge sugli agenti stranieri ma la tensione nel Paese resta altissima con il rischio, come in Moldavia, di un colpo di Stato organizzato da forze vicine a Mosca.