Salis da Fazio per lo spot al libro. Budapest: "Dovresti stare in galera"

L'europarlamentare Avs racconta le sue prigioni. La polemica sui social con il governo ungherese

Salis da Fazio per lo spot al libro. Budapest: "Dovresti stare in galera"
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Mentre Budapest rivive come ogni anno l'8 febbraio, il giorno dell'onore con le sfilate dei neonazi, Ilaria Salis (nella foto) a meno di 24 ore di distanza, si mostra in tv. E approfitta del salotto tv di Fabio Fazio per promuovere il suo libro autobiografico (Vipera, Feltrinelli) dove torna sulla vicenda giudiziaria, nata proprio da un «giorno dell'onore» di due anni fa quando l'attivista, ora europarlamentare per Avs, venne fermata e accusata di violenze proprio nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra. Nel 2023 le commemorazioni nella capitale ungherese furono infatti offuscate da violenti attacchi da parte di attivisti di estrema sinistra provenienti dall'estero. Scontri in cui fu coinvolta anche l'insegnante italiana, arrestata e poi apparsa in tribunale in catene all'inizio del 2024. E soltanto grazie all'elezione al Parlamento europeo è stata poi scarcerata.

Nel salotto tv di Fazio la Salis ripercorre la vicenda. E lo stesso titolo poco ha che fare con il celebre rettile. «È una parola che sentivo continuamente ripetere - ricorda la europarlamentare - ma non sapendo nulla di quella lingua ho dovuto aspettare di tornare in Italia per capire». Vipera è il termine ungherese per quel bastone telescopico che degli agenti in borghese gli hanno «trovato addosso» nella perquisizione quell'8 febbraio del 2023. «Non avevo capito cosa mi stesse accadendo - ricorda -. Di certo 15 mesi di carcere preventivo senza che l'accusa sia riuscita a produrre una prova della mia colpevolezza parla per me»

Stimolata da Fazio la Salis torna con il suo racconto in Ungheria e ricorda le condizioni disumane in cui è stata tenuta. «Mi hanno fatto vestire con stracci non miei - ricorda -. Ho indossato per un mese e mezzo un solo paio di calze e un paio di mutandine». Con il paradosso, spiega, che presunte vittime e testimoni non l'hanno mai riconosciuta.

Guardando a questi giorni l'europarlamentare di Avs riconosce che non era un accanimento nei suoi confronti. Bensì un accanimento nei confronti di qualcuno che rappresenta forze politiche mal digerite.

E ancora ieri, poco prima della trasmissione, governo ungherese e la Salis si sono scambiati sui social accuse e veleni. «Mentre a Budapest i neonazisti inscenavano il loro consueto e vergognoso raduno per il Giorno dell'Onore, c'è ancora chi, nonostante la repressione, resiste e lotta per affermare i valori dell'antifascismo», scrive su X la Salis. Zoltan Kovacs, portavoce del premier magiaro Viktor Orban, ha risposto al tweet di Salis pubblicando delle foto di persone ferite alla testa con la didascalia: «Belle foto Salis, eccone alcune della tua manifestazione a Budapest. Dovresti essere in prigione».

La sua vicenda giudiziaria, però, non è ancora conclusa. Lo ricorda la stessa eurodeputata. Infatti l'istituzione europea dovrà decidere sul ricorso presentato dalle autorità ungheresi contro la sua immunità. E intanto torna a parlare del suo impegno per il diritto alla casa.

«Non rubiamo case a nessuno - spiega -. Si tratta di case dell'edilizia pubblica rimaste sfitte e noi lottiamo contro un sistema di assegnazioni che non funziona. Noi aiutiamo soltanto chi non riesce ad avere un tetto sulla testa».

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