Salvini: "Casa libera dalla burocrazia"

Il leader presenta gli emendamenti al decreto. L'idea: "Aggiungere l'edilizia al mio ministero"

Salvini: "Casa libera dalla burocrazia"
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«La nostra politica è diametralmente opposta a quella sulla casa dell'Europa, che la tassa mentre noi la valorizziamo, la liberiamo dalla burocrazia». Il vicepremier leghista Matteo Salvini è tutto all'attacco, presentando gli emendamenti del Carroccio al decreto legge Salva Casa. E invia messaggi chiari agli alleati.

Alla premier e leader di FdI Giorgia Meloni, il ministro delle Infrastrutture fa sapere sul Commissario da indicare a Bruxelles: «Vale sempre la regola che lo fa chi prende più voti, come per il premier, è logico. Ma mi auguro che la proposta sia discussa con gli altri della maggioranza». Poi precisa che Giancarlo Giorgetti i giornalisti vogliono «spedirlo» a Bruxelles, ma lui sta bene al ministero dell'Economia.

Al vicepremier e segretario di Fi Antonio Tajani, che più volte ha respinto un'alleanza con Marine Le Pen o AfD, invitando la Lega a lasciare il gruppo europeo Id, Salvini risponde: «Non ci penso neanche. Tajani è nel Ppe che governa con i socialisti e io non gli direi certo di lasciarli. Con Le Pen e altri non siamo solo alleati ma anche amici». Il leader della Lega punta a replicare in Europa il centrodestra italiano, ma a Bruxelles lo scenario è più complesso.

Alla conferenza stampa alla Camera, con il capogruppo Massimiliano Romeo e il deputato Gianpiero Zinzi, Salvini illustra come vorrebbe migliorare il decreto, che è «urgente» perché interessa milioni di cittadini ma si può modificare in parlamento nei 2 mesi previsti per la conversione. Un provvedimento iniziato a studiare un anno fa, in collaborazione con Comuni, associazioni di categoria, ordini professionali e che l'11 giugno inizierà l'iter a Montecitorio. «Già oggi - spiega- un cittadino può andare in Comune con il proprio perito o geometra per sanare una veranda, una soffitta, una parete in cartongesso non conformi. Ma intendiamo consentirlo anche per il futuro, per i nuovi interventi sulle case. Vogliamo allargare la possibilità di regolarizzare perché i cittadini non rimangano ostaggi della burocrazia e speriamo di farlo con tutti i gruppi. La casa non può essere terreno di scontro, di ostruzionismo, di divisioni. Il Parlamento è sovrano e spero che la politica, da destra a sinistra, non stia a litigare. La casa per gli italiani è sacra e noi stiamo semplificando la loro vita». Se le cose andassero male, Salvini non esclude «pur di portarlo a casa» di chiedere la fiducia. E precisa: «Non è un condono perché va a regolarizzare tutto quello che c'è all'intero di una casa».

Il vicepremier vorrebbe cambiare anche il nome del suo ministero, pensa di meritarselo.

Invece di Mit, con infrastrutture e trasporti, potrebbe diventare Mite, aggiungendo la «e» di edilizia. «Con la nostra politica dei fatti, della vita quotidiana, ci facciamo carico dei problemi del settore e questo cambiamento me lo chiedono tante categorie professionali».

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