Ma Salvini spiazza la sinistra. "Da noi mai veti o capricci"

La svolta europeista anche sui migranti. E Molinari: "Giusto che sia ministro". I sondaggi premiano la Lega

Ma Salvini spiazza la sinistra. "Da noi mai veti o capricci"

La svolta europeista di Matteo Salvini spiazza gli avversari. L'appoggio al premier incaricato Mario Draghi ha già scaldato gli animi, ora il leader della Lega sorprende anche su altre questioni, tra cui quella legata ai migranti. «Sul tema immigrazione - ha chiarito l'ex ministro dell'Interno - noi proporremo l'adozione della legislazione europea. A noi va bene che l'immigrazione in Italia sia trattata come è trattata in Francia, piuttosto che in Germania. Con le stesse regole. Bisogna coinvolgere l'Europa in quello che non è un problema solo italiano». Insomma, seguire le linee Ue, volte alla protezione dei confini. «Sono orgoglioso di essere italiano - ha proseguito -, ma si può stare in Europa a testa alta». Però chiede che «l'Unione europea metta al centro l'interesse nazionale». E i sondaggi premiano le ultime mosse salviniane: il partito è cresciuto di quasi un punto nelle ultime due settimane e oggi sfiora il 25%.

Per l'ex vicepremier fondamentale è anche garantire la salute degli italiani. «La priorità che porteremo al tavolo del professor Draghi - chiarisce - mentre altri si occupano di ministeri e di poltrone, sarà soprattutto la salute. C'è un modello lombardo, che è il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e delle vaccinazioni. Proporremo al professor Draghi il modello Bertolaso». Insomma, mentre Pd e 5 stelle mettono veti su tutto, Salvini apre ad altre possibilità. «Obiettivo - ha detto ancora - è quello di mettere in sicurezza entro marzo tutta la popolazione anziana residente in Lombardia. Stiamo parlando di 700mila over 80. Ed entro giugno, se arrivano i vaccini promessi, tutta la popolazione lombarda a rischio. La salute - ha aggiunto - sia priorità per tutta Italia».

Ha quindi sottolineato che «c'è il problema della mancanza di vaccini. Altri Paesi extraeuropei la stanno risolvendo in maniera più efficace, veloce e brillante, di questo parleremo con il professor Draghi perché non penso che il modello Arcuri con le primule possa portarci lontano».

Una cosa è certa, alla Lega in questo momento non «interessano calcoli elettorali». Quindi l'affondo: «Io non sono contrario all'Europa, ma se qualche potere forte dell'Europa aiuta l'Europa e l'Italia a curarsi, evviva». Ha poi ribadito: «Bisogna fare bene e in fretta alcune cose e poi, una volta messo in sicurezza il Paese, tornare a competere».

A chi gli chiedeva della coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni, ha risposto: «Il centrodestra governa 14 regioni su 20 e migliaia di Comuni. L'obiettivo è quello di presentarci uniti anche a tutte le elezioni amministrative», escludendo di lasciare fuori FdI e Giorgia Meloni da eventuali accordi. La ricetta per un buon governo? Per Salvini, «oltre alla salute altro tema centrale saranno lavoro, tasse e fisco. Le proposte? Una su tutte: una pace fiscale, un taglio Irpef soprattutto per i lavori autonomi che hanno sofferto più di altri».

E ancora: «Noi abbiamo raccolto l'appello del presidente della Repubblica, che ha chiesto alla politica di fare un passo in avanti, di mettere da parte gli interessi di parte, di non mettere veti, di non fare capricci, di non litigare prima ancora di cominciare e di mettersi a disposizione con le proprie idee».

Sulla

questione è intervenuto anche il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari: «Se il governo sarà politico la logica vuole che Salvini debba essere ministro. Io ministro? Sono felice del mio ruolo di capogruppo».

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