La sinistra all'attacco dopo lo scontro alla Casa Bianca

Dopo l'incredibile duello alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky, le opposizioni si sono scatenate contro la premier italiana Giorgia Meloni. Anche se c'entra poco, il «campo largo» della minoranza l'ha chiamata in causa pretendendo una sua presenza in Parlamento per «riferire». Fratelli d'Italia, però, non ci sta. «Anche oggi le opposizioni decidono di imbastire una polemica strumentale e senza verità contro Giorgia Meloni e il governo - dicono con una nota -. Il presidente Meloni ha già in programma di riferire alle Camere per il prossimo 18 e 19 marzo in vista del Consiglio europeo. Per questa ragione, la richiesta è evidentemente del tutto strumentale e pretestuosa. La presidente verrà sei volte in quattro mesi dinanzi alle Camere con una media di molto superiore a quella dei precedenti governi. Tutto si può dire, ma non che si sottragga al confronto. È evidente che questo deve svolgersi compatibilmente ai gravi e rilevanti impegni istituzionali della presidenza». E ancora: «D'altronde la pretestuosità è dimostrata dalla continua richiesta di venire in Aula per tutte le questioni che si sono affacciate in questo periodo. La gravità del momento dovrebbe indurre maggiore senso di responsabilità da parte delle opposizioni, mettendo da parte le occasioni di polemica». Lo dichiarano i capigruppo di Fratelli d'Italia della Camera dei deputati e del Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan.

Anche ieri i capigruppo dem erano andati all'attacco: «Meloni deve spiegare al Paese se ha intenzione di abbandonare l'Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell'Europa e come intende rispondere all'arroganza Usa»