Spari sul bus: 7 feriti. E Hamas giustizia 5 "collaborazionisti"

Sette israeliani sono rimasti feriti ieri in un attacco condotto da militanti palestinesi, che hanno aperto il fuoco contro un autobus nei pressi di Hamra

Spari sul bus: 7 feriti. E Hamas giustizia 5 "collaborazionisti"

Sette israeliani sono rimasti feriti ieri in un attacco condotto da militanti palestinesi, che hanno aperto il fuoco contro un autobus nei pressi di Hamra, nella valle del Giordano. Lo ha reso noto l'Esercito israeliano, secondo cui i feriti - tra cui uno grave - sono sei militari israeliani e l'autista del mezzo. Due palestinesi sono stati arrestati nei pressi del luogo dell'attacco e sono a disposizione del servizi segreti israeliani per essere interrogati. L'esercito ha anche sequestrato le armi usate per l'aggressione, mentre continuano a rastrellare la zona alla ricerca di possibili altri sospetti. Sull'autobus sono stati rilevati dodici colpi d'arma da fuoco. «Continueremo a dare la caccia ai terroristi, a chiunque voglia colpire i cittadini e i soldati israeliani», ha scritto su twitter il premier Yair Lapid.

Ieri intanto da Gaza Hamas ha annunciato di aver messo a morte cinque palestinesi, due dei quali con l'accusa di «collaborazionismo» con Israele. «Domenica mattina la sentenza di pena di morte è stata eseguita contro due condannati per collaborazione con l'occupazione e altri tre per vicende penali», ha fatto sapere in un comunicato il movimento islamico palestinese, che è al potere nella Striscia di Gaza, aggiungendo che agli imputati di fronte alla giustizia locale è stato offerto il «pieno diritto alla difesa». I condannati per «collaborazionismo con il nemico» sono stati fucilati, mentre gli altri sono stati impiccati.

Oggi inoltre dovrebbero entrare in vigore le nuove regole messe a punto dal Cogat, il Coordinamento delle attività di governo nei Territori che dipende dal Ministero della difesa israeliano. Uno straniero che intende entrare in Cisgiordania deve dichiarare a Israele se «ha formato una coppia» con un palestinese o se i due hanno avviato «una relazione» sentimentale. In base alle nuove procedure - pubblicate inizialmente a febbraio scorso e contestate dalla Ue e anche dagli Usa - uno straniero sposato a un palestinese, o che sia in procinto di matrimonio, o sia in relazione, deve dichiararlo al Cogat per avere il visto di ingresso.

In più se lo straniero ha iniziato una relazione (fidanzamento, promessa di matrimonio o coabitazione) durante il suo soggiorno, ha l'obbligo di informare il Cogat entro 30 giorni dall'arrivo. In caso contrario, il permesso di ingresso viene ritirato e potrebbero esserci problemi nell'eventuale rinnovo.

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