Per dovere di cronaca va detto subito. Ieri, dopo che il Domani ha pubblicato le dichiarazioni del pm Antonio Chiappani, che accusava di fatto Roberto Speranza di aver mentito (“non ha raccontato cose veritiere”), lo stesso procuratore capo a Bergamo s’è sentito in dovere di diffondere una nota. “In merito alle notizie stampa circa asserite dichiarazioni non veritiere fornite a questa procura dal ministro Speranza, si precisa che sul punto, allo stato attuale, non è ipotizzabile alcuna specifica contestazione”. Tradotto: non è stato iscritto nel registro degli indagati. Però “sono in corso i doverosi approfondimenti”, quindi chissà. E soprattutto la nota precisa qualcosa, ma non smentisce nulla.
Restano dunque quelle frasi pesanti (“non ha raccontato cose veritiere”), che fanno sorgere più di un dubbio sull’operato del ministro di Leu. “Speranza deve andarsene”, dice Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia”, perché “sta mentendo sistematicamente dall'inizio della pandemia con l'unico scopo di salvare la propria poltrona”. Dal canto nostro, più che l’aspetto giuridico del caso (i pm decideranno come muoversi, e si è innocenti fino a prova contraria) qui ad interessare è quello politico. Ed è forse arrivato il momento per il ministro di rispondere ad alcune domande sul suo operato nella prima fase dell’epidemia. Ce ne sarebbero 150 da fare, ci limiteremo a 12.
- Era al corrente del fatto che l’Italia avrebbe inviato auto-valutazioni poco veritiere all’Oms sulla “preparazione” dell’Italia in caso di pandemia?
- Perché, insieme ai tecnici della task force e del Cts, decise di non attuare il piano pandemico anti-influenzale, che pure diversi esperti (Crisanti e Guerra, giusto per citarne due) ritengono potessero essere utili a frenare il contagio?
- Il 18 aprile in tv lei disse che il piano pandemico “secondo i nostri tecnici non era sufficiente per il Covid e così ne abbiamo messo a punto uno specifico” Eppure il 29 gennaio, all’interno della task force, Giuseppe Ippolito consigliò di “riferirsi alle metodologie del piano pandemico” e di “adeguarle alle linee guida rese pubbliche dall’Oms”. Perché non dargli retta?
- Non è che, per caso, creare un nuovo “piano” serviva a coprire la mancanza di un piano pandemico aggiornato?
- Perché il “piano” nuovo di zecca, poi secretato dal Cts, non venne condiviso con le Regioni, come rivelato dal Libro Nero del coronavirus?
- Perché, nonostante le richieste da più parti, il governo non chiuse la Val Seriana in Zona Rossa?
- Perché il suo ministero si è opposto in giudizio alla pubblicazione prima dei verbali della task force e poi del testo del “piano segreto” anti Covid?
- In Parlamento lei ha detto di non aver mai interferito con l’Oms sulla questione del dossier redatto da Francesco Zambon. Eppure la corrispondenza con Brusaferro sulle telefonate con Kluge ("con Kluge sarò durissimo", Kluge "si è scusato. Ha confermato che lo ha ritirato e che si propone di discuterlo con noi") sembrano dire il contrario. Quale è la verità?
- Come mai il suo capo di Gabinetto, Goffredi Zaccardi, investito dalla polemica sul dossier Oms, si è dimesso nel silenzio dei media?
- Perché non ha chiesto al Viminale di lasciar perdere i ricorsi al Consiglio di Stato e di rendere pubblici gli atti che portarono al ritiro delle truppe pronte per chiudere in zona rossa la Val Seriana?
- Come mai Ranieri Guerra disse che “uno degli out out di Speranza è stato sempre il poter riferirsi a Oms come consapevole foglia di fico per certe decisioni impopolari e criticate”?
- Il 12 febbraio il segretario generale del ministero avvisò la task force che sul fronte “mascherine” non giungevano “buone notizie”. Disse: “La disponibilità dei dispositivi è limitata”. Perché il suo ministero non impedì a Di Maio di spedire in Cina 18 tonnellate di materiale sanitario?
E poi l'ultima domanda extra, se ci permette.
Si è mai pentito di aver investito il suo tempo da ministro per scivere un libro, il suo, che è stato costretto a ritirare dalle librerie perché preannunciava una pronta guarigione dal virus? Noi l'abbiamo letto. E - guarda caso - non risponde a nessuno di questi quesiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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