Spie, Intesa arruola un generale

Violati 34 conti di politici. Crosetto: "Tutti dovremmo scandalizzarci". Bankitalia in campo

Spie, Intesa arruola un generale
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Intesa Sanpaolo mette il generale dei carabinieri in pensione Antonio De Vita a capo della sua sicurezza. Il generale (nella foto), era già stato assunto dall'istituto come senior advisor sui sistemi sicurezza e cyber. In procura a Bari, intanto, si contano i politici spiati dal bancario. Non solo Meloni, La Russa e Crosetto ma tanti altri, soprattutto di centrodestra. Trentaquattro in tutto nel fascicolo d'indagine sull'attività di dossieraggio messa in piedi da Vincenzo Coviello dalla sua scrivania della filiale di Bisceglie di Intesa Sanpaolo, oltre ai loro «familiari e collaboratori». Il bancario spione sostiene che avrebbe frugato nei loro dati anagrafici e fiscali, negli estratti conto delle carte di credito, nei finanziamenti e nelle liste movimenti solo per curiosità personale. E lo avrebbe fatto a causa dello stress che avrebbe provocato quell'attività di dossieraggio come risposta disfunzionale, spiega una perizia che lui stesso aveva presentato alla banca per tentare invano di scongiurare il licenziamento (che i suoi legali hanno impugnato). Ma per le toghe baresi il dossieraggio è stato fatto da Coviello «verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare», mandanti e destinatari finali di quei dati. Ogni cento clienti «analizzati», dunque, c'era un politico di spicco, anche se il bancario ha smesso di ficcare il naso negli inquilini del Palazzo un anno fa, sei mesi prima che la banca gli togliesse il giocattolo ad aprile scorso per poi licenziarlo ad agosto.

Alla fine della fiera tra i 3572 spiati, la «collezione» (privata?) di Coviello contava oltre ai politici anche parenti, amici, suoi omonimi, ben 43 personaggi di primo piano dello sport e dello spettacolo e decine di manager e figure apicali della stessa Banca Intesa. E, last but not least, il primario del Policlinico di Bari che, meritoriamente, con la sua denuncia dello scorso 22 luglio (e insieme al sistema di controllo interno della banca che aveva già da mesi rilevato le anomalie negli accessi alle banche dati) ha messo un punto a questa brutta storia.Ora che i carabinieri hanno perquisito l'uomo, casa sua, il suo studio e la sua ex scrivania in banca, toccherà capire se veramente nella sua febbrile e quotidiana attività, in 26 mesi Coviello si è limitato a spiare senza scaricare i file del materiale visionato, come lui ha assicurato ai suoi superiori e come risulterebbe dai dati del sistema informatico della banca.

Potrebbe aver copiato i dati in altro modo, e anche su questo lavoreranno gli inquirenti, oltre a cercare materiale pertinente con i reati che gli vengono contestati: accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Lui, intanto, è un fantasma: a Bitonto da giorni diserta i posti abituali. Bankitalia chiede «chiarimenti sull'accaduto e sulle iniziative da intraprendere» a Intesa Sanpaolo, proprio nel giorno in cui il Ceo del Gruppo, Carlo Messina, annuncia che proporrà al CdA la nomina a Chief security officer della banca del generale del Corpo d'Armata dei Carabinieri Antonio De Vita, fresco di pensione. «Chiarimenti immediati» li chiede, con un'interrogazione urgente, Maurizio Gasparri.

Mentre il ministro Crosetto, sulla della pesca a strascico di dati privatissimi che permettono di «sapere tutto di una persona», twitta su X: «Gravissimo per chiunque. E tutti dovremmo condannare e scandalizzarci. Anche, consentitemelo, quando si parla di Giorgia Meloni e Guido Crosetto».

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