Lo sciopero di pochi blocca tutto il Paese

Stavolta fermano l'Italia per l'"economia di guerra". Il Tar respinge il ricorso contro la precettazione. Salvini: "Orgoglioso di aver fatto il mio lavoro"

Lo sciopero di pochi blocca tutto il Paese
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Il Tar respinge il ricorso d'urgenza dei sindacati contro la precettazione dello sciopero di oggi firmata dal ministro Matteo Salvini. Che a fine giornata commenta: «È il mio lavoro e sono orgoglioso di avere garantito una giornata serena a milioni di italiani. È uno sciopero contro la manovra convocato prima di conoscere la manovra». Un braccio di ferro che andava avanti da giorni chiuso con la vittoria del ministero che ha imposto la riduzione da 8 a 4 ore dello sciopero dei trasporti, che si svolgerà nell'ambito di quello generale proclamato per oggi da Cgil e Uil. Le sigle avevano attaccato Salvini gridando alla violazione del diritto allo sciopero. Di fronte alla precettazione e in attesa del pronunciamento dei giudici i sindacati avevano comunque deciso di adeguarsi, solo nel comparto trasporti, alla riduzione a 4 ore per evitare che le sanzioni ricadano sui singoli lavoratori. La mobilitazione è contro la manovra, anche se sigle come il Cub rivendicano la protesta contro «la guerra e l'economia di guerra».

Sì fermano tutti i settori, pubblici e privati tranne il trasporto ferroviario che aveva già scioperato domenica scorsa. Servizi a rischio nella Pa, nella Sanità, nel comparto dell'istruzione - scuole e università - nei servizi di rifiuti e pulizia.

Il nodo dei possibili disagi resta il trasporto pubblico locale. Bus, metro e tram, navi e traghetti si fermano dalle 9 alle 13, nel rispetto delle fasce di garanzia. Atac a Roma fa sapere che «il servizio verrà garantito fino alle 8,59 e dalle 13 in poi. Di contro, non ci saranno garanzie dalle 9 alle 13». A rischio per l'intera giornata i taxi. Criticità annunciate negli aeroporti con gli aerei e il personale dei servizi di terra che si fermano dalle 10 alle 14. Ita ha annunciato la cancellazione di 109 voli, di cui 18 internazionali e 91 domestici. Il Mit in una spiega però che «la precettazione ha reso disponibili centinaia di aerei che invece sarebbero rimasti a terra».

Sono 46 le manifestazioni previste: il segretario generale Uil, PierPaolo Bombardieri, sarà a Napoli, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Bologna. Le sigle se la prendono anche con il Garante, che ieri in audizione alla Camera ha spiegato i motivi per cui aveva chiesto si sindacati la riduzione da 8 ore a 4, in linea con Salvini: il 29 novembre era già stato «prenotato» da Sgb e Cub e questo era stato fatto presente a Cgil e Uil, cui erano stati evidenziati i «problemi almeno relativamente al settore dei trasporti, in cui c'è una delibera della Commissione di garanzia che vieta la concentrazione tra scioperi generali, che devono escludere il settore dei trasporti». Ma Bombardieri attacca: «È diventato di parte, il Garante del governo. Abbiamo aperto una discussione molto franca sul diritto di sciopero, e invece si risponde sbattendo la porta.

Noi abbiamo perso fiducia nel Garante, non lo vediamo più come un arbitro». Il Pd con la segretaria Elly Schlein si schiera con le organizzazioni sindacali: «Domani saremo al fianco dei sindacati e dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero».

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