Nuovo duro attacco di Shawn Fain, presidente del sindacato americano Uaw (United automobile workers) nei confronti di Stellantis e il suo ad Carlos Tavares. E se giorni fa aveva palesato tutto il suo disappunto in un video, l'altra sera Fain ha scelto per sferrare l'attacco il palcoscenico della «Convention democratica» svoltasi a Chicago che ha incoronato Kamala Harris come candidata, quindi avversaria del repubblicano Donald Trump, nella corsa alla Casa Bianca. Un'occasione per rivolgersi a una platea reale e televisiva di milioni di americani.
«Stellantis deve mantenere le promesse fatte nel contratto sindacale. E noi della Uaw siamo pronti a intraprendere qualsiasi azione necessaria verso questo gruppo, ma anche nei confronti di altre aziende, per mettere tutti davanti alle loro responsabilità». Fain ha quindi mostrato una certa insofferenza verso l'ad Tavares, descritto «manager oversea», come a dire che negli Usa si è soliti trattare tra americani. Tra l'altro, non parrebbe essere stata gradita anche la nomina a capo di Stellantis Usa di un argentino, Carlos Zarlenga, che ha guidato la filiale messicana del gruppo. Un'eccezione recente a questa «regola» riguarda Sergio Marchionne, scomparso a fine luglio 2018, che all'epoca di Fca era considerato a Detroit un canadese a tutti gli effetti.
A rendere ancora più significativa la presenza di Fain a Chicago, anche il fatto che non lontano, sempre nell'Illinois, si trova l'impianto di Belvidere, lo stesso al centro della diatriba e per il quale erano stati pianificati investimenti e nuovi occupati. A questo punto, Fain si preparerebbe a uno sciopero a livello nazionale, tenuto anche conto degli altri casi aperti: i 2.450 licenziamenti annunciati a Warren (Detroit) e lo stop a Trenton per i troppi motori in stock.
Per tutta risposta, con una nota, Stellantis afferma di «non aver violato gli impegni assunti nella lettera di investimento inclusa nel contratto collettivo Uaw 2023 e si oppone fermamente alle accuse del sindacato». Sulla vicenda, Detroit News riporta il pensiero di Art Wheaton (School of Industrial and Labor Relations della Cornell University): «Lamentele e minaccia di sciopero rappresentano una mossa aggressiva, ma non inutilmente, se Stellantis sta davvero facendo marcia indietro».
Ci sono voci, intanto, che Tavares accompagnato da una delegazione ristretta di manager, possa recarsi negli Stati Uniti nei prossimi giorni per affrontare di petto la situazione.
Il top manager portoghese, ma dall'età di 17 anni in Francia, è stato definito dal capo Uaw come «il problema di Stellantis».
Cosa gli viene rimproverato da chi lo conosce bene? Di adottare strategie che mirano a far risparmiare grazie ai tagli, di adottare politiche commerciali che forzano i prezzi e, soprattutto, di voler decidere sempre lui.
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