«Appena abbiamo saputo della notizia della trascrizione errata del verbale Roberto Spinelli (figlio di Aldo, ndr), con la parola finanziamenti illeciti anziché leciti, ci siamo allarmati e abbiamo inviato immediatamente una lettera al giudice per precisare che la parola pronunciata, ovviamente era leciti. Anche perché tali sono. Se succede così, un banale errore in buonafede, nella trascrizione dei verbali pensi cosa può accadere nell'interpretazione delle intercettazioni». Alessandro Vaccaro, col collega Andrea Vernazza, difende Aldo e Roberto Spinelli. Il primo, lo zar della logistica del porto di Genova, 84 anni, è domiciliari con l'accusa di aver corrotto il governatore della Liguria con 74mila euro di erogazioni, tracciate, ai suoi comitati elettorali.
Avvocato, come sta Aldo Spinelli?
«Come un vecchio leone in gabbia. Era abituato a lavorare 20 ore al giorno ed è recluso con un'accusa da cui si proclama innocente. Davvero non c'erano altre strade che non gli arresti domiciliari per un uomo di 84 anni? Abbiamo ottenuto che possa almeno vedere il fratello. Ricordiamo che dietro Spinelli ci sono 1500 dipendenti di una società, e altrettante famiglie».
Lo accusano di aver finanziato Toti per ottenere in primis la proroga della concessione del Terminal Rinfuse.
«Io continuo a ripetere che a mio avviso mancano gli elementi di prova per sostenere che dietro a finanziamenti trasparenti ci sia un do ut des. Questo è quello che si vuole vedere. Io credo che in questo procedimento ci siano molte cose che la Procura ha interpretato male. Non dico in malafede, ma le intercettazioni vanno capite, contestualizzate».
Chiederete la revoca dei domiciliari dopo un nuovo interrogatorio?
«Sicuramente prima dobbiamo essere sentiti. Io non vedo l'ora che i miei assistiti possano tornare in Procura. Abbiamo una spiegazione per ogni cosa».
I pm contestano elargizioni a favore dei comitati del governatore in prossimità della decisione sul rinnovo della concessione del Terminal. In particolare 40mila euro, come si difende Spinelli?
«Non è vero, non sono 40mila, sono elargizioni diverse sebbene ravvicinate. Vede, non viene mai detto che quella delibera sulla concessione arriva dopo due anni di istruttoria degli uffici competenti, e che quello era solo l'atto conclusivo. Tra l'altro, siccome questa concessione tardava ad essere approvata Spinelli fa quello che abbiamo visto, chiama tutti gli interessati e chiede cosa stia succedendo. C'è quella famosa intercettazione in cui Spinelli minaccia di andare in Procura, visto che aveva il diritto a quella proroga. Insomma, credo sia evidente che ci sia stata una cattiva interpretazione delle cose».
Perché avete intenzione di chiedere una valutazione medica delle condizioni psico fisiche di Spinelli?
«È importante per noi perché va inquadrato anche questo nel contesto dei rapporti con Signorini (Paolo, presidente dell'autorità portuale ai domiciliari per corruzione, ndr). I viaggi a Montecarlo vanno letti nell'ambito di un rapporto di amicizia tra i due.
Dopo la morte della moglie, Spinelli si è molto legato a Signorini come a un amico. Era un uomo molto solo, in lui ha trovato un'amicizia. E dunque lo aiutava. Sul fatto che Spinelli offrisse tutto basta chiedere a chi lo conosce, lo faceva con tutti, pagava a tutti».
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