
Hanno abbandonato il suo cadavere davanti alla porta di casa. Perché sia di monito agli altri civili che intendono protestare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Ma la fine di Oday Nasser Al Rabay, il palestinese di 22 anni sequestrato, torturato e ucciso da Hamas per aver partecipato alle manifestazioni contro il gruppo islamista, non ha fermato i cortei. I funerali della prima vittima della vendetta dei terroristi per la disobbedienza si sono trasformati nell'ultima contestazione contro il potere che il gruppo estremista palestinese continua a esercitare sui civili nella Striscia, nonostante la guerra lunga 16 mesi. «Hamas fuori» è il grido che i gazawi hanno urlato durante la cerimonia funebre sabato, rilanciando lo slogan delle proteste della scorsa settimana, tre giorni consecutivi in cui migliaia di palestinesi, da Nord al Sud dell'enclave, sono scesi in strada numerosi come mai prima, nonostante le minacce degli estremisti. A puntare il dito contro le Brigate Al Qassam, braccio destro di Hamas, sono stati i familiari del giovane, nel discorso pronunciato a fine esequie. Le manifestazioni sono i primi segnali significativi di un sistema di terrore che vacilla, mentre i raid israeliani continuano a colpire la Striscia, dove sono stati almeno 43 i morti ieri, primo giorno di fine Ramadan, quando sono state anche ritrovati i corpi di 14 soccorritori della Mezzaluna Rossa, dopo gli attacchi «per errore» dell'Idf alle ambulanze.
Per Benjamin Netanyahu la pressione militare «sta funzionando» e resta la strada migliore per riavere gli ostaggi, tanto che l'esecutivo ha votato per aumentarla. Non la pensa così il papà dei Bibas, che alla Cbs sui rapiti dice di non fidarsi del premier Netanyahu ma solo di Donald Trump. Il leader israeliano si recherà mercoledì in Ungheria, dove il premier Orbán ha garantito che non eseguirà il mandato di arresto della Cpi per crimini di guerra. L'Ue risponde invitando gli Stati membri a eseguire rapidamente i mandati. Ma Netanyahu sa di avere le spalle coperte e a Budapest cerca sostegno al piano di Trump per Gaza, tentando di avviare un'ampia coalizione che lo supporti. Intanto il suo governo continua a lavorare per la tregua.
Hamas ha accettato la proposta egiziana per la liberazione di 5 ostaggi vivi, in cambio di un cessate il fuoco di 50 giorni. Ma Netanyahu lancia una controproposta che prevede la liberazione di 10-11 ostaggi e per il futuro di Gaza spiega che ai leader di Hamas «sarà permesso di andarsene» se «deporranno le armi».
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GINO_59
31 Mar - 18:46
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