Ucciso un reporter francese. E Macron chiede un'inchiesta

Frédéric Leclerc-Imhoff colpito da schegge di mortaio. Seguiva l'evacuazione dei civili da Severodonetsk

Ucciso un reporter francese. E Macron chiede un'inchiesta

È morto un altro giornalista in Ucraina. Frèdèric Leclerc-Imhoff, 32 anni, di origine francese, è stato ucciso nella regione di Lugansk, nell'Est del Paese. Il suo nome si aggiunge al lungo elenco di colleghi che hanno già perso la vita nel documentare l'invasione russa in corso dal 24 febbraio. Secondo quanto riferito dal governatore regionale, Serhiy Gaidai, per il giornalista francese accreditato presso le autorità ucraine, sono state fatali le schegge delle granate al collo che prima hanno colpito il convoglio umanitario a bordo del quale si trovava, causandogli una ferita mortale. Frèdèric Leclerc Imhoff era un videomaker freelance che, al momento dell'attacco, stava realizzando un servizio sull'evacuazione di civili per l'emittente Bfmtv, per la quale copriva regolarmente il conflitto. La foto del suo accredito stampa rilasciato dal ministero della Difesa ucraino, pubblicato da diversi utenti social, mostra il volto di un professionista molto giovane. Leclerc Imhoff si era formato alla scuola di giornalismo di Bordeaux. La Francia chiede ora una «inchiesta trasparente»; la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna, in una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Parigi, ha garantito l'impegno «a fare luce sulle circostanze di questo dramma». «La morte di Frédéric Leclerc-Imhoff, giornalista di BFM-TV che copriva un'operazione ucraina di evacuazione nei pressi di Severodonetsk, è profondamente scioccante. La condanno e presento le nostre condoglianze alla famiglia e ai colleghi», ha detto. «Il nostro Paese riafferma il suo impegno costante e determinato, ovunque nel mondo, a favore della libertà di stampa e della protezione dei giornalisti e di tutti coloro la cui espressione contribuisce ad un'informazione libera e al dibattito pubblico», sostiene la titolare del Quai d'Orsay.

Le prime esperienze professionali di Leclerc, lo avevano portato a collaborare con France 3 Aquitaine e con il quotidiano regionale Sud Ouest. Successivamente si era orientato verso l'audiovisivo, realizzando varie inchieste giornalistiche. Da dicembre 2015 era entrato a far parte della redazione di Bfmtv come giornalista reporter di immagini, cameraman e libero professionista che, all'occorrenza, scriveva. Come precisato da lui stesso sul suo profilo Malt, copriva «l'attualità generale, politica, sociale e climatica dalle inondazioni agli incendi boschivi, ai campi profughi, fino ai tappeti felpati dell'Eliseo». Poche ore dopo l'emittente Bfmtv ha confermato «con immenso dolore» la morte in Ucraina del suo giornalista. Era accompagnato dal collega Maxime Brandstaetter, rimasto «leggermente ferito» e dalla collaboratrice ucraina Oksana Leuta, rimasta illesa. «Questo tragico evento - si legge nel comunicato dell'emittente - ci ricorda i pericoli in cui incorrono tutti i giornalisti che da quasi tre mesi raccontano questo conflitto a rischio della loro vita». La notizia della sua uccisione è stato confermata dal presidente Emmanuel Macron, «ucciso mentre mostrava la realtà della guerra», poi su twitter ha espresso il suo cordoglio «Condivido il dolore della sua famiglia, dei suoi cari, e dei colleghi di Frédéric Leclerc-Imhoff, a cui rivolgo le mie condoglianze. A coloro che sui teatri di operazioni garantiscono la difficile missione di informare, voglio qui ribadire il sostegno incondizionato della Francia». La tragica notizia è giunta mentre il neo ministro degli Esteri francese, si trova in visita ufficiale a Kiev, dove ha promesso nuove consegne di armi per fronteggiare l'invasione russa.

Secondo il sito di Reporter Senza Frontiere (RSF) che conteggia giornalisti, professionisti dei media e collaboratori uccisi nell'esercizio della loro professione, Frèdèric Leclerc Imhoff sarebbe la trentesima vittima collaterale della guerra in Ucraina.

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