La Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte Ue di giustizia "per il sistematico ritardo con cui le amministrazioni pubbliche italiane effettuano i pagamenti nelle transazioni commerciali". Lo ha annunciato l'esecutivo comunitario.
La Commissione spiega che "la puntualità dei pagamenti è particolarmente importante per le piccole e medie imprese, che confidano in un flusso di cassa positivo per assicurare la propria gestione finanziaria, la propria competitività e, in molti casi, la propria sopravvivenza".
L'esecutivo riconosce gli sforzi compiuti dal governo italiano per migliorare la situazione, ma a più di tre anni dall'avvio della procedura di infrazione "le amministrazioni pubbliche italiane necessitano ancora di circa 100 giorni per saldare le loro fatture, con picchi che possono essere nettamente superiori".
La direttiva dispone che le amministrazioni pubbliche paghino le merci e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni.Ogni ritardo di pagamento conferisce automaticamente il diritto agli interessi di mora e a un minimo di 40 euro come risarcimento delle spese di recupero.
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