Le ultime ore del Moskva. "Colpito da missile Nato"

Un video e foto dell'incrociatore russo in fiamme C'è il primo morto ufficiale, ancora troppi dispersi

Le ultime ore del Moskva. "Colpito da missile Nato"

Una grande nave avvolta da un fumo nero come il carbone. Sono gli ultimi istanti della Moskva, l'incrociatore orgoglio della marina militare russa che è stato colpito qualche giorno fa, il 14 aprile, dai missili ucraini. Uno degli smacchi simbolicamente più rilevanti dell'armata russa da quando, 55 giorni fa, ha attaccato l'Ucraina.

Il video, di pochi secondi, è stato postato su Twitter dal giornalista Alec Luhn, ex corrispondente dalla Russia del Telegraph e del Guardian, che l'ha subito ripreso imitato poi dai media di mezzo mondo. È stato girato a qualche decina di metri di distanza, probabilmente a bordo di un rimorchiatore, l'SB740 o l'SB742, accorsi in soccorso dell'incrociatore, e mostra quest'ultimo inclinato sul lato sinistro, con una colonna di fumo che si alza dalla sua parte centrale. Ieri è comparsa poi anche una foto, dalla quale si evincono maggiori dettagli. Che la nave ripresa sia davvero il Moskva non è certo, perché il filmato non è stato verificato in modo indipendente, ma ci sono buone ragioni per credere che si tratti proprio dell'incrociatore. L'account OSINTtechical, che analizza le informazioni di intelligence aperte, non vede alternative plausibili: «Non possiamo verificarne l'autenticità, ma questo è un incrociatore di classe Slava e non penso che nessun'altra nave di quel genere sia stata distrutta in questo modo». In particolare dalla fotografia si nota come i danni, più evidenti, quelli nel settore poco dietro i tubi di lancio dei missili anti-nave P-1000, siano compatibili con quelli provocati dall'impatto di un missile antinave come il Neptune. Missile che secondo Sergei Markov, commentatore politico russo ed ex stretto consigliere di Vladimir Putin, ieri intervistato dalla Bbc, era della Nato ed era stato spostato in Ucraina a gennaio.

Le immagini sembrano essere un endorsement alla versione ucraina (e dei più importanti sistemi di intelligence occidentali) dell'affondamento del Moskva. I russi infatti, che hanno fornito finora pochissime informazioni sull'indicente, hanno cercato di sminuire l'accaduto parlando di un incendio seguito all'esplosione delle munizioni a bordo e sostengono che l'affondamento è avvenuto nel corso di una tempesta mentre l'imbarcazione veniva rimorchiata in porto. Ma da quello che si vede nelle immagini le condizioni meteo non erano poi così proibitive.

Resta il mistero sulla sorte toccata all'equipaggio, a partire da quante persone fossero esattamente a bordo. Il Moskva aveva capacità per 510 persone, ma nei video diramati dalla Russia domenica che documentano l'incontro del capo della marina russa in Crimea con i sopravvissuti, questi ultimi sembrano molti meno. Il ministero della Difesa della Federazione russa ha affermato che l'equipaggio dell'incrociatore è stato completamente evacuato ma secondo i media ucraini sarebbero morti una quarantina di marinai, tra i quali il comandante Anton Kuprin. Ieri le autorità russe hanno ufficializzato la prima morte, quella di un marinaio di leva di 19 anni. A renderlo noto la madre, Yulia Tsyvova. «Non mi è stata fornita alcuna informazione su quando ci saranno i funerali», precisa la donna. Inoltre, secondo il sito indipendente Meduza ripreso dall'Ukrainska Pravda, i parenti di alcuni membri dell'equipaggio dell'incrociatore avrebbero scritto sul principale social media russo, VKontakte, per avere notizie dei loro familiari scomparsi. Drammatica in particolare la testimonianza di Dmytro Shkrebets, padre di Yegor, che a bordo del Moskva svolgeva le funzioni di cuoco. «Mio figlio, soldato di leva, come mi è stato detto dai comandanti diretti dell'incrociatore Moskva, non è tra i morti e i feriti ed è indicato come disperso: scomparso in mare aperto? Dopo i miei tentativi di chiarire i dettagli dell'incidente, il comandante dell'incrociatore e il suo vice hanno smesso di comunicare con me.

Ho chiesto direttamente: perché voi ufficiali siete vivi e mio figlio, appena arruolato, è morto?». L'uomo ha incoraggiato gli utenti del social a diffondere il suo messaggio, «affinché questa terribile tragedia non venga coperta».

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