La vendetta di Teheran per l'assassinio di Ismail Haniyeh sarà «severa» e si consumerà nei «tempi, nei luoghi e nei modi appropriati». È l'avvertimento arrivato dai Pasdaran in un messaggio diretto al «regime terrorista sionista». Le Guardie della rivoluzione sono tornate a puntare il dito pure sugli Stati Uniti, in quanto «hanno assistito lo Stato ebraico nell'organizzazione» dell'omicidio del capo politico di Hamas.
La tensione sale in tutta la regione. In Libano, vicino a Tiro, è stato colpito a morte Ali Nazih Abed Ali, uno dei capi di Hezbollah. Washington e Londra hanno intimato ai loro connazionali di lasciare il Paese dei cedri «in ogni modo possibile», perché si teme un allargamento nel conflitto. Sull'altro fronte, a Gaza, si continua a morire. Almeno 15 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano contro una scuola. Mentre in Cisgiordania ieri è stato ucciso anche Sheikh Haitham Balidi, comandante militare di Hamas di Tulkarem.
In Iran invece sono gli stessi Pasdaran a finire nel mirino del regime degli Ayatollah. Decine di arresti sono stati compiuti alla ricerca di possibili complici e talpe nell'omicidio di Haniyeh. A rivelarlo è il New York Times, che cita fonti iraniane informate dei fatti e vicine all'inchiesta in corso. Fra le persone in manette, scrive il quotidiano americano, vi sarebbero funzionari dell'intelligence di Teheran, militari alti in grado e membri del personale del residence gestito dai Pasdaran dove è avvenuta l'esplosione. La Repubblica islamica però ha smentito il Nyt su un altro fronte, ovvero sulle circostanze dell'uccisione di Haniyeh: «Solo bugie, non è stato ucciso da una bomba». Secondo l'agenzia iraniana Tasnim, l'articolo è «pieno di menzogne» e rientra «nella guerra psicologica» israeliana. Per i Pasdaran, che non risparmiano accuse a Tel Aviv, Haniyeh è stato ucciso da un «proiettile a corto raggio con una testata di circa sette chilogrammi, trasportato da un drone o da un altro vettore».
Diversa è la ricostruzione del Telegraph secondo cui invece il Mossad avrebbe reclutato agenti dalla forza d'élite Ansar al-Mahdi a Teheran a maggio per piazzare gli esplosivi che hanno ucciso Haniyeh. Il quotidiano britannico afferma che Israele aveva pianificato addirittura di uccidere il capo di Hamas al funerale dell'ex presidente iraniano Ebrahim Raisi più di 2 mesi fa, ma l'operazione non è andata avanti a causa della grande folla all'interno dell'edificio e dell'elevata probabilità di fallimento. Allora è stato deciso di piazzare le bombe nella guest house di Teheran dove soggiornava Haniyeh. Ora, comunque siano andati i fatti, si aspetta la rappresaglia della Repubblica islamica. Stando alla Cnn, un eventuale attacco iraniano contro lo Stato ebraico «sarà più ampio e complesso» rispetto a quello dello scorso 13 aprile. Invece Sky News Arabia sostiene che Teheran e l'«asse della resistenza» potrebbero attaccare il 12 e 13 agosto, nel giorno della distruzione del Tempio di Gerusalemme.
Gli Stati Uniti da parte loro anche iniziano ad alzare il tiro e hanno annunciato che rafforzeranno la loro presenza militare in Medio Oriente, schierando ulteriori navi da guerra e aerei da combattimento per proteggere il personale statunitense e difendere lo Stato ebraico. Ciò alimenta i timori che si possa arrivare a un più ampio conflitto regionale.
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