Hanno chiesto al supplente, che doveva badare a loro nell'ora di buca, di poter guardare un film in classe. Il docente di una terza di una scuola media di Cremona ha dato il suo ok e ha lasciato ai ragazzi la libertà di vedere la pellicola che desideravano. E loro hanno scelto uno splatter uscito ad ottobre, vietato ai minori di 18 anni, «Terrifier», una pellicola del 2016 particolarmente dura e violenta, che ha come protagonista un clown omicida seriale.
Non tutti, però, hanno gradito il genere e di fronte al ripetersi di scene di squartamenti, sangue e omicidi cruenti molti si sono sentiti male. Qualche alunno è uscito dall'aula o si è girato dall'altra parte, altri hanno lamentato nausea. Al punto che la proiezione è stata interrotta. Troppo tardi per evitare che esplodesse la polemica, con i genitori dei ragazzi che hanno scritto al dirigente scolastico chiedendo come fosse stato possibile consentire la visione di un film di quel tipo. Non era difficile prevedere che avrebbe potuto urtare la sensibilità dei ragazzi, che a quell'età possono essere facilmente impressionabili e impreparati a gestire quel tipo di emozione. Dal dirigente nessun commento, solo la costatazione che l'amministrazione scolastica «ha agito nelle modalità previste». È stato comunque organizzato un confronto tra genitori, docente e studenti per parlare dell'accaduto.
Sul caso è intervenuto anche Giovanni Schintu, gestore del Filo, uno dei cinema-teatro del capoluogo lombardo. «Lascia davvero senza parole ha commentato la superficialità con la quale il docente ha acconsentito alla visione del film senza nemmeno informarsi sulla tipologia, lasciando poi agli studenti stessi la scelta ultima di cosa vedere. E questo lascia intendere come il cinema purtroppo e troppo spesso sia ritenuto da molti un banale momento di intrattenimento. Sconcerta, in particolare, che in barba a qualsiasi normativa sia stato fatto vedere un film che non risponde assolutamente al concetto di visione per uso scolastico.
Questa vicenda dimostra, al di là del caso specifico, come la visione di un film, qualsiasi esso sia, fatta al di fuori di qualsiasi contesto, non presentata nel giusto modo e non contestualizzata, può solo causare malumori e danni.
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