Venezuela, Salvini: "Maduro è fuorilegge. Tortura il suo popolo"

Il ministro dell'Interno prende posizione dopo i tentennamenti del governo e chiede che in Venezuela siano svolte immediatamente elezioni libere. Continua la spaccatura all'interno della maggioranza

Venezuela, Salvini: "Maduro è fuorilegge. Tortura il suo popolo"

Mentre il governo, in particolare l'ala del Movimento 5 Stelle, rifiuta di riconoscere Juan Guaidò come presidente ad interim del Venezuela, Matteo Salvini condanna apertamente Nicolas Maduro.

Il ministro dell'Interno ha pubblicato una nota in cui dichiara senza mezzi termini la sua ferma contrarietà al governo di Caracas chiedendo che nel Paese sudamericano siano garantite elezioni libere il prima possibile. "Maduro è fuorilegge, affama, incarcera e tortura il suo popolo. Spero in elezioni libere e democratiche il prima possibile. Sono vicino ai milioni di Italiani, e discendenti di Italiani, che vivono, resistono e soffrono in Venezuela".

Una dichiarazione forte che fa il pari con quanto affermato ieri dalla Lega: "Maduro è uno degli ultimi dittatori di sinistra rimasti in giro, che governa con la forza e affama il suo popolo. L’auspicio sono libere elezioni il prima possibile". E così si conferma la spaccatura all'interno della maggioranza fra il Carroccio e il Movimentro 5 Stelle, certificata dalla netta presa di posizione di Salvini e lo scontro, la scorsa settimana, fra il leader della Lega e Alessandro Di Battista. I due si erano confrontati a distanza sul Venezuela.

Di Battista aveva accusato il ministro dell'Interno sulla sua ostilità a Maduro: "Mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole ma poi avalla, come un Macron o un Saviano qualsiasi, una linea ridicola". Una frase cui il vice premier aveva risposto così: "Di Battista ignora e parla a vanvera: non solo milioni di venezuelani, ma anche migliaia di italiani soffrono da anni la fame e la paura imposti dal regime di sinistra di Maduro. Prima tornano diritti, benessere e libertà in Venezuela, meglio sarà per il popolo".

Frasi cui ha risposto lo stesso Guaidò in un'intervista a Repubblica, come riportato da Adnkronos: "Questo signore ignora cosa sta accadendo qui. Ma la sua ignoranza porta anche al disconoscimento della lotta di un popolo. Una lotta che oggi è riconosciuta da tutto il mondo, da 26 nazioni europee su 28, dai Paesi africani, in Oceania… Venisse qui a farsi un giro, a vedere qualche ospedale, o magari qualche città di frontiera, a Boa Vista, si facesse due chiacchiere con i parenti dei nostri prigionieri politici, dei nostri esiliati...".

Salvini è poi tornato a parlare del Venezuela nel pomeriggio a Monteroni d'Arbia, in provincia di Siena: "Capisco le sensibilità di tutti e apprezzo le doti di equilibrio del presidente Conte, però non si può negare l'evidenza: Maduro è un delinquente, un fuorilegge, un presidente scaduto e decaduto e la Costituzione Venezuelana prevede che le elezioni vengano accompagnate dal presidente pro tempore, che è il presidente dell'Assemblea Guaidò".

Il ministro ha poi continuato: "Nessuno si è autoproclamato, né gli americani, né gli alieni o i marziani o i salviniani.

C'è un presidente illegale che tortura, che arresta, che affama, che massacra, e c'è una comunità che ha diritto di votare liberamente. Io penso soprattutto al milione di italiani o discendenti di italiani che aspetta la libertà".

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