Il vero Putin ora ha contro ben due popoli

Con notevole ritardo, e magari a denti stretti, sono finalmente in tanti a prendere atto che nella mente di Vladimir Putin albergano dei pensieri poco equilibrati e anche dei brutti piani ai nostri danni

Il vero Putin ora ha contro ben due popoli

Con notevole ritardo, e magari a denti stretti, sono finalmente in tanti a prendere atto che nella mente di Vladimir Putin albergano dei pensieri poco equilibrati e anche dei brutti piani ai nostri danni, magari anche sostenuti da un atteggiamento disinvolto rispetto all'impiego di un arsenale atomico. E chi l'avrebbe mai detto...

Un grande inganno a proposito della figura di Putin, basato su una serie di pregiudizi tanto assurdi quanto duri a morire, sta finalmente venendo smontato. E c'è voluta una guerra d'aggressione feroce e ingiustificabile contro un popolo europeo, ma anche la coraggiosa reazione di tanti cittadini russi contro un atto violento che non sentono loro, per toglierci le fette di salame dagli occhi. Oggi Putin combatte non contro un popolo solo, ma contro due: quello ucraino e il suo stesso popolo russo. Al primo manda addosso l'esercito, al secondo la polizia antisommossa. E in entrambi i casi, l'esito finale potrebbe essere diverso da quanto desiderato: gli ucraini resistono in armi, i russi senza. Ma entrambi sono stati rafforzati nella loro ostilità dalle stesse azioni prevaricatrici di un presunto grande stratega reso paranoico da due anni di autoreclusione e forse da troppi farmaci strani.

La lista dei pregiudizi oggi traballanti dei putiniani d'Italia è lunga. Il più spesso ripetuto è anche il più inverosimile: la vecchia favola della povera Russia minacciata di accerchiamento e quindi giustificata ad aggredire i suoi vicini e a violentarne la libertà di scelta per garantirsi una zona cuscinetto. E sì che basterebbe consultare un atlante per capire che l'immensa Russia non è accerchiabile e tantomeno conquistabile. Il secondo è il prodotto della diffusa e crassa ignoranza della storia dell'Europa orientale, ancor oggi da troppi immaginata come il legittimo cortile di casa di Mosca: andatelo a dire non solo agli ucraini (che secondo Putin non avrebbero nemmeno il diritto di definirsi un popolo), ma a tutte le altre nazioni già asservite all'Urss che si sono da tempo riscoperte libere ed europee. Il terzo sono i tenaci cascami dell'antiamericanismo all'italiana, declinato nei suoi format comunista, neofascista e perfino cattolico: il primo imperversa da mezzo secolo nelle nostre scuole, dove ci si sente ripetere che l'Urss mirava al bene dell'umanità sbagliando i metodi, e quindi non era una società da incubo come quella della Germania nazista.

Quarto e non ultimo, i begli affaroni miliardari che si possono fare naturalmente nell'interesse nazionale - con i serial killer del Cremlino. E che sarebbe più decente fare con una nuova Russia, finalmente libera dallo zar Stranamore.

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