Nessuna sorpresa sull'andamento dei contagi. Gli infetti Covid sono in aumento, come era prevedibile. Sicuramente i numeri saliranno nelle prossime settimane per l'effetto rientro dalle ferie. Il mazzo di carte si rimescola, chi è stato in Puglia e Sardegna torna in ufficio con i colleghi tornati dalla Riviera, dalla Grecia e via dicendo. E ovviamente nasceranno nuovi focolai. L'unica speranza è, come sostiene una parte dei virologi, che la potenza dell'infezione sia inferiore rispetto a marzo e aprile e scivoli via in maniera più blanda, senza arrivare a intasare terapie intensive e corsie d'ospedale.
I casi positivi registrati ieri dal ministero della Salute sono 953 e aumentano i ricoveri ordinari (+74), che superano quota mille per la prima volta dal 2 luglio ad oggi: una soglia «psicologica» che comincia ad assomigliare troppo ai numeri della nostra primavera nera.
In lieve diminuzione invece le terapie intensive, con quattro pazienti in meno, 65 totali. Le persone in isolamento domiciliare sono 18.085. In netto calo, rispetto ai giorni scorsi, il numero dei tamponi, che sono stati 45.905 contro i 67.371 di domenica e gli oltre 77mila di sabato. Numeri dietro cui si cela anche un rallentamento della macchina dei controlli, soprattutto nelle città più «intasate»: quattro giorno o una settimana per avere il risultato, tempi d'attesa dilatati negli aeroporti e centralini ospedalieri impossibili da contattare.
Il virus post ferie ribalta anche la mappa italiana dei contagi. Le regioni con più casi sono Lazio (146), in particolar modo dopo il caso dei rientri dalla Sardegna, l'Emilia Romagna, la Campania e il Veneto (tutte a 116). La Lombardia, zona rossa per eccellenza, è invece solo al quarto posto della classifica dei contagi, con 110 nuovi casi, di cui circa la metà a Milano.
«Dei nuovi casi del Lazio - spiega l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato - il 57% sono link di rientri, mentre quelli con link dalla Sardegna sono il 40% (59 casi). La curva epidemiologica è legata prevalentemente ai casi di rientro, giovani e asintomatici. Si sta facendo un grande lavoro di testing e di tracciamento e la situazione è fortemente monitorata». Tre regioni non segnalano nuovi casi: Valle d'Aosta, Molise e Basilicata. La Regione Toscana ha istituito i tamponi gratuiti per i viaggiatori che arrivano o escono, a cominciare dalla stazione di Firenze e dai porti. Restano tuttavia parecchie incognite, al di là del «ve l'avevo detto» di molti virologi: chi sbarca in aeroporto viene sottoposto a tampone, con tempi più o meno lenti, chi torna dalla Sardegna viene controllato e, in caso di tampone positivo, convogliato sui traghetti speciali. Chi invece si è mosso in macchina (come consigliato prima delle vacanze estive) ed ha scelto tappe italiane, non verrà controllato in alcun modo e si accorgerà della presenza del virus solo dopo i primi sintomi. E quindi dopo aver contagiato altre persone. Altro nodo da chiarire: i tamponi di massa di questi giorni fatti a chi rientra dai luoghi a rischio servono solo per la ricerca dell'antigene, quindi i falsi positivi e i falsi negativi saranno all'ordine del giorno, con la conseguenza di non saper riconoscere asintomatici ed infetti. Resterà quindi una zona d'ombra difficile da indagare.
Che emergerà dal sottobosco solo nelle prossime settimane. Insomma, la data del 14 settembre, riapertura delle scuole, potrebbe arrivare nel pieno di una nuova ondata, soprattutto se si considera che il grosso del rientro dalle ferie avverrà nell'arco di questa settimana.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.