Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), Ada D'Adamo con Come d'aria (Elliot), Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo) e Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori): sono loro i cinque finalisti del Premio Strega 2023, il numero settantasette. Lo hanno decretato i voti, annunciati ieri sera nella cornice del Teatro romano di Benevento, in una serata (semipiovosa) trasmessa in diretta streaming su Raiplay e condotta da Stefano Coletta. I numeri sono stati affidati alla lettura di Marco Desiati, vincitore dello Strega 2022 con Spatriati.
In attesa della finale, in programma per il 6 luglio al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma, le previsioni sono state come sempre rispettate: al primo posto infatti, con 217 voti (di cui 145 ricevuti dagli Amici della domenica), c'è Rosella Postorino, già vincitrice del Campiello 2018 con Le assaggiatrici e fin da subito grande favorita per lo Strega di quest'anno. Il libro parte una storia reale, quella di due ragazzini fuggiti dal Sarajevo nel '92: l'autrice spiega di aver voluto raccontare la «contraddizione» che l'ha colpita, insista nel fatto che, per trovare la salvezza, in Italia, questi due bambini abbiano dovuto lasciare la loro identità e i loro affetti. Al secondo posto, con 199 voti, Ada D'Adamo: la scrittrice è morta l'1 aprile scorso, dopo essere entrata nella selezione dei dodici finalisti del premio, a causa della malattia di cui racconta proprio nel suo libro, insieme alla disabilità gravissima della figlia Daria. Un libro «potente», come è stato ricordato ieri sera: a presentarlo c'era Loretta Santini, direttore editoriale di Elliot, molto commossa.
Terza un'altra scrittrice: Maria Grazia Calandrone, che ha ottenuto 183 voti per il suo romanzo con cui ripercorre, cercando di essere «al massimo obiettiva e feroce», la storia dei suoi genitori e della madre in particolare, vittima di un marito dominatore. L'unico maschio in cinquina è al quarto posto: Andrea Canobbio, con 175 voti, anche lui sulle tracce del rapporto (però d'amore) dei suoi genitori, ricostruito attraverso centinaia di lettere.
Infine, quinta, con 167 voti, Romana Petri che omaggia Antoine de Saint-Exupéry, che con la sua vita avventurosa e la passione per il volo e il silenzio è «un personaggio - dice - con cui mi identifico molto».Per sapere se, anche quest'anno, il verdetto rifletterà le aspettative, l'appuntamento è fra un mese.
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