In principio era stato visto come un semplice colloquio, un normale confronto sui lavori parlamentari, una chiacchierata senza chissà quale urgenza. Invece quello che era apparso come un banale incontro aveva alla base una motivazione ben precisa: mettere un freno all'eccessiva presenza di decreti disomogenei. Sarebbe stato questo il monito rivolto da Sergio Mattarella ai presidenti di Camera e Senato, convocati ieri al Quirinale proprio (pare) per parlare della problematica che talvolta attanaglia i testi.
Stando a quanto appreso e riferito dall'Ansa, il capo dello Stato si sarebbe soffermato anche sul punto relativo ai troppi emendamenti durante l'esame parlamentare che rischiano di stravolgere i decreti-legge rispetto ai testi di ingresso. Dagli ambienti parlamentari viene fatto notare che l'altolà sarebbe arrivato direttamente a Ignazio La Russa e a Lorenzo Fontana, rispettivamente guide di Palazzo Madama e di Montecitorio.
Fonti parlamentari della maggioranza spiegano che si sarebbe fatto il punto sui lavori parlamentari, anche alla luce della lettera inviata dallo stesso Mattarella nei mesi scorsi ai presidenti di Camera e Senato. A febbraio il capo dello Stato, promulgando con riserve la legge di conversione del decreto-legge Milleproroghe, aveva sottolineato che varie nuove disposizioni introdotte in sede parlamentare non corrispondevano ai principi e alle norme costituzionali in materia.
Il riferimento era proprio all'eccessiva eterogeneità di alcuni provvedimenti considerati omnibus. In quel caso il presidente della Repubblica aveva parlato di provvedimenti che attengono ad ambiti materiali "diversi ed eterogenei": quando viene smarrita la ratio unificatrice - rappresentata dall'esigenza regolatoria di carattere temporale - "si trasformano in decreti-legge omnibus del tutto disomogenei, vale a dire in meri contenitori dei più disparati interventi normativi".
In sostanza la linea è quella di non inserire nei decreti delle materie estranee al vero cuore del provvedimento. Il motivo? Come fatto notare dal Corriere della Sera, a volte capita che sul tavolo del Quirinale si presentino testi con un impianto snaturato rispetto alla "fisionomia" iniziale. Quindi l'incontro ai massimi livelli istituzionali sarebbe servito appunto per fare luce su quello che è un fenomeno che potrebbe sfuggire di mano.
All'inizio si era parlato di un semplice "incontro di routine con i segretari generali per fare il punto della situazione dei lavori parlamentari".
In realtà al centro del colloquio ci sarebbero stati i decreti omnibus. Dal suo canto il Colle avrebbe posto l'attenzione sul fatto che il provvedimento rischia di essere irriconoscibile e assai differente rispetto a quanto autorizzato all'inizio di ciascun procedimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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