Non richiamasse alla mente le bandiere rosse, bisognerebbe chiamarla la festa dell’unità. Il Pdl lancia la kermesse nazionale dal 25 settembre al 3 ottobre al Castello Sforzesco come una prova di coesione davanti agli elettori dopo l’estate tormentata della frattura con i finiani. Domani mattina i colonnelli del partito saranno a Milano per presentare il programma ufficiale, ma già ieri il coordinatore regionale Guido Podestà ha riunito al Centro congressi di via Corridoni gli amministratori locali per anticipare le linee, compattare la squadra e richiamare tutti alla più ampia partecipazione. Sul palco hanno preso la parola Podestà, i ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, il vicecoordinatore Massimo Corsaro. A tutti l’appello alla "massima mobilitazione, chiamiamo il maggior numero di iscritti". Da sabato prossimo, ma soprattutto per il comizio finale di Silvio Berlusconi che, sembra ormai scontato, farà salire sul palco Letizia Moratti per la riconferma ufficiale alla corsa del 2011. La Gelmini ha invitato più volte la platea (presenti diversi assessori e consiglieri di Comune, Provincia e Regione) a dare massimo sostegno al sindaco durante la campagna elettorale. "La festa è presentata da tutti, non solo da me" ha tenuto a dire Ignazio La Russa dopo i veleni dei giorni scorsi da parte di alcuni dirigenti di partito su una kermesse monopolizzata dagli ex An. Ma il richiamo all’ordine di ieri mattina dovrebbe assicurare il solito pienone (nonostante l’assenza del premier) anche alla cena di gala sulle note di Riccardo Cocciante in programma venerdì sera, costo 1.200 euro per 12 coperti. "La festa appartiene a voi" conferma agli amministratori la Gelmini, che sarà presente già sabato pomeriggio per un’intervista-dibattito su scuola e sicurezza con La Russa. Ogni giorno uno o più ministri risponderanno alle domande di Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Augusto Minzolini e altri direttori di testate. Mercoledì 29 tocca agli esponenti della Lega Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Nessun ospite dei partiti di opposizione, "la festa sarà un po’ atipica - spiega La Russa - perchè per una volta abbiamo deciso di non invitare i nostri avversari politici in un momento in c’è troppa confusione, spesso anche voluta" mentre "dovrà anzitutto essere un momento di chiarezza e serenità". Dopo l’esplosione del caso Fini "vogliamo ricreare il clima di massima coesione- conferma Corsaro - la rottura era in atto da tempo, dal suo cambiamento di idee su immigrazione, bioetica, federalismo, nozze gay. Ora che venga rappresentato come il custode dei valori etici e di trasparenza nonostante i fatti recenti emersi (leggi: lo scandalo sulla casa di Montecarlo, ndr) ci impone di tenere gli occhi aperti perchè non vengano raccontate menzogne agli elettori". E in una campagna che sarà ai ferri corti con i finiani, l’appello è ad essere più presenti sul territorio ed evitare scontri tra pidiellini che disorienterebbero ulteriormente gli elettori. I candidati alle primarie del centrosinistra "non ci possono impensierire" assicura Podestà. E anche l’ex sindaco Gabriele Albertini, presente ieri, considera Stefano Boeri, Giuliano Pisapia e Valerio Onida "non così noti o appetibili per il voto disgiunto". Assicura che non si ricandiderà e questa volta ammette che la Moratti "sta crescendo nei sondaggi, è passata dal 30 al di sopra del 40%. Solo un incidente di percorso potrebbe impedirle di tornare" per il secondo mandato.
Ma non risparmia la solita battute al vetriolo: "Ora si vede più spesso in città fare un giro di valzer con un anziano. Ma Milano è una città concreta, ha colmato la parte di comunicazione sull’altra parte serve anche un colpo di accelerazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.