"Di notte bisogna stare attente". La denuncia delle tirocinanti dopo le molestie

Dopo il caso di violenza sessuale subìto da una tirocinante dell'Umberto I, altre giovani specializzande hanno raccontato quello che succede nel Policlinico romano

"Di notte bisogna stare attente". La denuncia delle tirocinanti dopo le molestie

Lo scandalo del Policlinico Umberto I dove una studentessa di Infermieristica è stata violentata dal suo tutor si condisce di nuovi e raccapriccianti racconti delle tirocinanti al terzo anno: le segnalazioni di abusi e avances sono sempre più numerose adesso che il caso di Marta (nome di fantasia) è uscito allo scoperto.

"Mettersi contro i tutor è difficile"

Quanto accaduto nel reparto di Urologia è successo anche in altre aree specialistiche dell'ospedale, come ha raccontato Giulia a Repubblica. "In alcuni reparti non mandavano più nessuno per altri fatti gravi successi, altre avances, forse altri abusi che nessuno ha mai avuto il coraggio di denunciare perché mettersi contro i propri tutor è difficile. Sono loro che determinano il tuo percorso qua dentro: quando e se ti laurei", sono state le sue parole.

Un'altra tirocinante ha raccontato che, appena arrivata all'Umberto I, "la prima cosa che mi è stata detta è che dovevo stare attenta la notte". Oltre alle violenze, sono numerose anche le avances che alcune giovani ragazze hanno raccontato al quotidiano. "Sì ci sono e sono continue. Dentro i magazzini, nei corridoi, anche quando studiamo. È la nostra parola contro quella dei superiori e dimostrarlo è difficile quando sei sola. Noi segnaliamo alle caposala o ai docenti. Ma loro poi che fanno?".

La decisione del direttore

Ci ha messo la faccia (e non poteva essere altrimenti) il direttore generale del Policlino Umberto I, Fabrizio d'Alba, spiegando di aver denunciato e sospeso l'infermiere che si è reso protagonista della violenza sessuale dopo aver chiesto un parere legale. "Ufficialmente non sappiamo se questo signore era già stato protagonista di vicende simili. Stiamo verificando inostri archivi", ha affermato a Repubblica. Dirigente da neanche un anno, è stato testimone delle segnalazioni di altri studenti circa le molestie subite in cui i responsabili sono stati prontamente sospesi e allontanati. "Ma non abbiamo avuto segnalazioni nei confronti di personale diverso dai docenti", aggiunge.

Telecamere negli spogliatoi

Secondo il racconto di Francesco, amico della vittima, alcune ragazze avrebbero installato a proprie spese alcune telecamere negli spogliatoi "perché nessuno ha fatto niente - ha dichiarato - quello che abbiamo visto qui dentro non è accettabile". La protesta con tanto di cartelli nel reparto di Urologia c'è stata, adesso bisogna capire le vere contromosse dei dirigenti ospedalieri. Nel frattempo, la comunità è vicina alla ragazza violentata: una sua collega racconta che "è distrutta e non penso che vorrà tornare in questo posto" mentre un'altra non ha il coraggio di chiamarla. E la mente ritorna al tutor che secondo i racconti "era stato denunciato quattro volte per altri episodi" ma "era stato solo spostato di reparto. Dovevamo arrivare per forza a questo?".

La condanna del sindacato

"Da parte nostra c'è una ferma condanna nei confronti del collega accusato di aver violentato una tirocinante al Policlinico Umberto I.

Vanno ovviamente fatti tutti gli accertamenti del caso ma, qualora fosse confermato, si tratterebbe di un atto gravissimo", ha affermato all'Agi Stefano Barone, segretario Provinciale del Nursind di Roma, il Sindacato delle Professoni Infermieristiche, durante la manifestazione a Piazza del Popolo dove è stata condannata la violenza subìta in ambito lavorativo e "ci battiamo per la sicurezza nei pronti soccorsi e per questo proponiamo la riapertura dei posti di polizia per cercare di evitare conseguenze gravi".

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