Ansia e tachicardia: 5 tecniche utili

Ecco una serie di tecniche e trucchi per contrastare e comprendere positivamente l'ansia partendo dalla modulazione del respiro

Ansia e tachicardia: 5 tecniche utili

L’ansia può fare capolino nella vita di chiunque, è un’emozione basilare del tutto naturale che si presenta a fronte di una situazione di disagio che il nostro corpo e la nostra mentre percepiscono come pericolosa. La reazione può risultare di tipo comportamentale, fisiologico o mentale, una serie di sintomi che vengono catalogati come parte integrante di questo genere di episodi. I più comuni sono legati ad un senso di vuoto e smarrimento con tanto di tremori, palpitazioni e tachicardia, vertigini, nausea, tensione ma anche formicolii estesi alle estremità.

La percezione è quella di sentirsi impropriamente giudicati e al centro dell’attenzione, incapaci di gestire la situazione con relativo aumento delle palpitazioni, della respirazione che può alternarsi con una mancanza d’aria e fiato corto. Chi è in preda all’ansia alterna una condizione di depersonalizzazione della situazione con un forte sentimento di paura, una situazione generale da non sottovalutare ma da arginare per riprendere le redini della propria emotività magari con il supporto di un esperto.

Esistono comunque strategie che possono aiutare a riportare la calma senza che l’ansia prenda il sopravvento, in particolare se è di tipo funzionale ovvero si palesa in occasione di un ostacolo o di uno stimolo esterno che può creare disagio come ad esempio un esame, un colloquio, un discorso. Vediamo insieme le tecniche più utili:

  • Ansia, comprenderla e accettarla: sembra un controsenso ma il modo migliore per contrastare l’ansia è quello di accoglierla e accettarla, spogliandola di tutti i significati che spesso terrorizzano. Comprendere perché il nostro corpo reagisce attivando uno stato d’ansia è il primo passo verso una corretta analisi della sua presenza, non come nemica ma come campanello d’allarme nei confronti di una condizione che ci spaventa profondamente. Destrutturare l’ansia magari parlandoci è il modo migliore per derubricarne l’intensità, trasformandola così in nostra alleata contro il vero nemico.
  • Ricaricare le pile: solitamente l’ansia si presenta quando le incombenze e gli impegni sovrastano il quotidiano, una sequenza di eventi a cui si concede la priorità a discapito del proprio benessere. Ma quando lo stress diventa insostenibile è bene imparare a fermarsi per un momento mettendo tutto in pausa, così da ascoltarsi e dedicare attenzione al proprio corpo. Un comportamento in apparenza utopico ma necessario così da ricaricare le energie per la salute di corpo e mente.
  • Respirazione: per gestire l’ansia è necessario imparare ad ascoltare il proprio respiro, un gestualità meccanica che si impara sin dai primi giorni di vita grazie al corretto utilizzo del diaframma. Crescendo la vita frenetica e gli impegni corrompono questo meccanismo automatico fino a spingerci verso una respirazione più affannosa, spesso toracica che agevola anche una scorretta ossigenazione del corpo. Quando l’ansia si palesa la respirazione cambia ed i muscoli risultano in tensione, anche quelli del torace, e si percepisce una sensazione di costrizione con relativo fiato corto. Per questo è necessario imparare ad ascoltare il proprio respiro così da riportarlo subito al regime consueto favorendo un miglior rilassamento.
  • Controllare l’ansia: come anticipato ansia e respiro sono direttamente collegati, la presenza della prima incide sul secondo che diventa affannoso e irregolare. Per ripristinare la tranquillità d’animo è bene riconnettersi con il giusto movimento imposto da una respirazione regolare magari cercando un luogo appartato dove isolarci per pochi attimi. Per prima cosa è necessario ascoltare la respirazione, osservare il movimento messo in atto dall’addome durante l’inspirazione e l’espirazione; cercando di immettere l’aria con il naso e di buttarla fuori dalla bocca ottenendo respiri lunghi e profondi. Il corpo dovrà automaticamente rilassarsi per questo è bene prestare attenzione alla tensione delle spalle e del collo, allungando i respiri così da sciogliere i muscoli il più possibile. Potrebbero aiutare un po’ di meditazione, di yoga o di mindfullness anche se praticata per pochi minuti.
  • Obiettivi: visualizzare l’esito positivo di un progetto o di un evento potrebbe destabilizzare l’ansia, in particolare se lo stesso favorisce la condizione di disagio. Spostare l’attenzione da una visione negativa verso un risultato vincente potrebbe stimolare a trovare velocemente le riposte, magari individuando i mezzi per portare a compimento il tutto nel migliore dei modi. Le risposte positive, gli obiettivi raggiunti nella vita, i successi sono fonte inestimabile di incoraggiamento da tenere a mente nei momenti di maggiore ansia e angoscia, a riprova delle proprie capacità.
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