La depressione si può vincere – anche – fumando marijuana. È la conclusione di un controverso studio sugli effetti benefici della cannabis in relazione a situazioni di forte stress. In tale quadro clinico infatti il cervello riduce la produzione di endocannabinodi, sostanze chimiche che il cerebro umani produce spontaneamente.
In uno stato di stress cronico questi agenti vengono meno e l’umore ne risente in negativo, essendo intaccata anzitutto la sfera delle emozioni. Da qui, senza una cura adeguata, la mancanza dei lipidi bioattivi può sfociare nella depressione. Ed ecco venire in soccorso la marijuana, capace di ripristinare i livelli di endocannabinoidi che regolano i composti chimici del cervello atti a gestire il controllo sull’apparato motorio, la memoria, le emozioni e il comportamento.
La ricerca, condotta dal Research Institute on Addictions dell’Università di Buffalo, sostiene dunque che il delta-9-tetraidrocannabinolo, ovvero il principio attivo della cannabis – comunemente noto come THC – è estremamente simile agli endocannabinoidi. Il THC funzionerebbe dunque come replicante, stimolandone dunque la (ri)produzione naturale.
Il Daily Mail riporta dunque le parole del dottor Samir Haj-Dahmane, autore dello studio pubblicato sul Journal of Neuroscience: “Usando i composti derivanti dalla marijuana si ripristina la normale funzione degli endocannabinoidi.
Tuttavia la nostra sperimentazione è stata condotta su modelli animali, per cui non è ancora certo se sia efficace per l’uomo: dobbiamo ancora studiare come non indurre alla dipendenza. È comunque vero che le persone che soffrono di disturbi da stress post-traumatico hanno tratto benefici dal consumo di marijuana”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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