Sintomi, fattori di rischio e cura: ecco qual è la malattia di Fedez

La patologia si riscontra prevalentemente nel pancreas, con sintomi che in alcuni casi possono far scattare il campanello d'allarme in maniera rapida e mirata. Di cosa si tratta e come viene diagnosticata

Sintomi, fattori di rischio e cura: ecco qual è la malattia di Fedez

Il tumore neuroendocrino del pancreas è una patologia che compare solitamente nel pancreas, sebbene possa comparire anche nel duodeno. Sarebbe questa la patologia che ha colpito il rapper Fedez, costringendolo a un’operazione chirurgica d’urgenza necessaria per stabilire il percorso di cura verso la guarigione.

Quali sono le caratteristiche di questa tipologia di tumori, da cosa hanno origine e come è possibile intercettare in maniera tempestiva la malattia?

Tumore neuroendocrino del pancreas, dove ha origine

Ricerca scientifica

Come anticipato, il tumore neuroendocrino del pancreas può essere riscontrato non solo negli aggregati di cellule endocrine presenti nell’organo ma anche nel duodeno, prima sezione dell’intestino tenue. Si tratta di una percentuale minima rispetto alla totalità dei tumori che possono colpire il pancreas, ovvero circa il 5-10% rispetto ai carcinomi che vengono riscontrati nelle cellule dei dotti.

Tale particolare tipologia si divide a sua volta in due sottocategorie, quelli “funzionanti” e “non-funzionanti”, in base alle sostanze ormonali prodotte che portano a molteplici sintomi che possono aiutare a scovare la malattia. Tra i cosiddetti “funzionanti”, il più frequente è l’insulinoma; producendo un eccesso di insulina nel sangue, provoca un abbassamento dei valori della glicemia con capogiri, sudorazioni e tachicardia. A questo si aggiungono il gastrinoma, con una iperproduzione di acidi nello stomaco e comparsa di ulcere e diarrea, il glucagonoma, correlato a diabete e rash cutanei, somatostatinoma e vipoma.

In generale, i tumori neuroendocrini risultano meno aggressivi e più lenti nella crescita rispetto ad altre forme. Dato l'ampio numero di espressioni esistenti non può essere escluso a priori un comportamento aggressivo e un decorso rapido della patologia.

Tumore neuroendocrino del pancreas, sintomi e fattori di rischio

Ricerca scientifica

Ancora poco conosciute dalla scienza, queste malattie possono trarre origine da una storia familiare di una malattia genetica particolarmente rara, la neoplasia ndocrina multipla di tipo 1. I sintomi, come si evince dalle forme già citate, possono essere differenti in base all’ormone prodotto dal tumore: dalla ipoglicemia al diabete, all’ulcera duodenale, colelitiasi o diarrea.

Nel caso di tumori non-funzionanti, cioè che non produce ormoni superiori ai normali livelli dell’organismo, è possibile riscontrare problemi legati in particolare all’effetto prodotto dalla massa tumorale. Nei pazienti si riscontrano dolore nel sito e dimagrimento, talvolta accompagnati da vomito e ittero.

Per verificarne la presenza, dopo il sospetto generato dalla sintomatologia, vengono utilizzate alcune metodologie che comprendono la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica, anche accompagnate da ecoendoscopia e Pet-Tc, quest’ultimo tra gli esami strumentali più efficaci per una diagnosi certa. Anche la biopsia rientra tra i sistemi di indagine, utile soprattutto per effettuare uno studio omnicomprensivo della massa.

Tumore neuroendocrino del pancreas, trattamenti e cure

Trapianto

L’asportazione chirurgica è il trattamento privilegiato per eliminare efficacemente il tumore neuroendocrino del pancreas. Se vi sono i presupposti, il chirurgo può eseguire una laparoscopia, meno invasiva e con un decorso post operatorio contenuto. Laddove non sia possibile, si può intraprendere la strada della bioterapia, trattamenti mensili di ormoni che mitigano i sintomi legati alla produzione ormonale e rallentano la crescita della massa tumorale.

Chemioterapia e terapia radiometabolica o radiorecettoriale si applicano quando si ha la necessità di agire tempestivamente su tumori in rapida crescita.

Nel secondo caso, soprattutto, il farmaco utilizzato è in grado di agire intercettando la massa e agendo in maniera mirata sulle cellule tumorali. Ciò avviene grazie all’affinità tra la sua composizione, basata su una sostanza analoga alla somatostatina, e i recettori che si trovano sulle cellule malate.

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