L'incubo della Sampdoria, terzultima a due giornate dalla fine del campionato di serie A e in preda a un autolesionismo da competizione, farebbe ancora in tempo a trasformarsi in un brutto sogno da cui ci si risveglia. Ma dimostra ancora una volta l'esistenza di una vera e propria maledizione del preliminare Champions, che agisce soprattutto per le squadre medio-piccole: chi cioè sale in tarda primavera sull'ultimo predellino del treno per l'Europa che conta e poi a fine estate si disputa l'ingresso nel più importante torneo continentale per club, la stagione dopo soffre. Non sempre in agguato c'è la retorcessione (finora è accaduto solo al Chievo nel 2006-07), ma quasi sempre è alle viste un ridimensionamento, come se la preparazione anticipata e le energie spese nel barrage di agosto, quando le altre squadre si sfidano in pigri tornei dolomitici e tu sei già lì a giocarti la stagione, chiedessero un pegno: ennesima variazione sul tema del diavolo che ti chiede l'anima dopo averti fatto balenare l'illusione del paradiso.
Una considerazione statistica ma non solo: il fatto è che anche l'Europa League, che a maggio è un obiettivo di ripiego, spesso un salvastagione d'emergenza, in autunno si rivela un impaccio da affrontare con le riserve e senza alcuna convinzione, se è vero che dal 1999 una squadra italiana non vince il secondo torneo continentale. Da qui un monito per tutte le squadre che sgomitano dal quarto al settimo posto: val così la pena dannarsi per strappare un invito a una competizione che poi diventa una scocciatura se non addirittura una iattura? Ma a giudicare dalle ultime prestazioni di Lazio, Roma e Juventus sembra quasi che la risposta i giocatori di questi club se la siano già data...
Sono 22 i preliminari Champions disputati dalle squadre italiane dal 1997/98, quando il Parma inaugurò questo insolito appuntamento agostano contro i polacchi del Widzew Lodz: appuntamento che, grazie anche al non eccelso livello medio dell'avversario, ha quasi sempre arriso alle squadre italiane, che hanno ricevuto il passi per la Champions in 17 occasioni e solo in 5 casi sono stati respinti con perdite: il Parma nel 1999/2000 (eliminato dai Rangers Glasgow), l'Inter nel 2000/01 (battuta dagli svedesi dell'Helsingbors), ancora il Parma nel 2001/02 (galeotti i francesi del Lille), il Chievo nel 2006/07 (escluso dai bulgari del Levski Sofia) e proprio la Sampdoria quest'anno (suicidio contro i tedeschi del Werder Brema, che poi hanno faticato a salvarsi in Bundesliga). In due casi addirittura il Milan, nel 2003 e nel 2007, partendo dai preliminari ha finito con vincere la Champions League.
Quindi il preliminare fa bene all'Europa. Ma fa male all'Italia: già, il sogno continentale viene pagato a caro prezzo nella regular season: in 15 casi su 22 la squadra che ha affrontato il preliminare peggiora la sua prestazione nel campionato successivo rispetto all'anno precedente, in alcuni casi in modo netto, in uno addirittura drammatico, il Chievo 2006/07 che passa dal quarto posto a tavolino dell'anno precedente, complice Calciopoli, al diciottesimo con retrocessione. Ma vale la pena segnalare anche l'Inter 1998/99 (dal 2° posto dell'anno prima all'8°), la Fiorentina 1999/2000 (dal 3° al 7°), il Parma 2001/02 (dal 4° al 10°), l'Udinese 2005/06 (dal 4° all'11°), la Lazio 2007/08 (dal 3° al 12°) e la Fiorentina 2009/10 (dal 4° all'11° posto). In un caso solo, la Fiorentina 2008/09, nell'anno del preliminare si conferma la posizione dell'anno precedente (in questo caso il 4° posto), mentre sono solo sei i progressi: nel 2002/03 il Milan (dal 3° al 2°) e l'Inter (dal 3° al 2°), nel 2004/05 la Juventus (dal 3° al 1°) e l'Inter (dal 4° al 3°), nel 2005/06 l'Inter (dal 3° al 1°) e nel 200(/09 la Juventus (dal 3° al 2°).
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