“Mercoledì”, Tim Burton incontra gli Addams in un gioiellino macabro

Un racconto Young Adult a tinte dark che rinfresca i personaggi tradizionali degli Addams e che, grazie a humor, mistero e ritmo coinvolgente, è perfetto per il binge watching

“Mercoledì”, Tim Burton incontra gli Addams in un gioiellino macabro

Mercoledì, la prima serie tv firmata da Tim Burton, è dedicata all’adolescenza della celebre primogenita della Famiglia Addams e costituisce una delle novità più attese della stagione.

Disponibile sulla piattaforma Netflix, “Mercoledì” vede il celebre regista al timone dei primi quattro episodi e non tradisce quanto creato da Charles Addams, restando in larga parte coerente con quanto contenuto nei fumetti originali, nella serie televisiva anni Sessanta e nei due film di inizio Novanta diretti da Barry Sonnenfeld.

Fin dall’incipit lo spettatore viene immerso in un’atmosfera gotica e conquistato a colpi di umorismo nero. Si cavalcano sapientemente quelli che sono i punti in comune tra gli Addams tradizionali e la filmografia burtoniana.

La protagonista viene presentata alle prese con i problemi tipici dell’adolescenza: da un lato è insofferente nei confronti dell’ambiente familiare, dall’altro vive complicate relazioni con i compagni di scuola. Dopo averla vista espellere dall’ennesimo istituto, Morticia (Catherine Zeta Jones) e Gomez Addams (Luz Guzmàn) decidono di iscriverla alla Nevermore Academy, una scuola non convenzionale, riservata a vampiri, licantropi, sirene. Del resto è lì che i due si sono incontrati e innamorati venticinque anni prima. Anche qui la situazione non è facile: sulle prime Mercoledì si trova a essere la reietta dei reietti. Con il tempo le farà bene interagire con la nuova compagna di stanza Enid Sinclair (Emma Myers), con i primi spasimanti, Xavier (Percy Hynes White) e Tayler (Hunter Doohan) e con la Direttrice Larissa Weems (Gwendoline Christie). Nel corso degli otto episodi scoprirà di avere una vocazione per la scrittura e l’investigazione, mettendosi sulle tracce di un mostro misterioso e sanguinario, che viene ritenuto responsabile della serie di omicidi avvenuti nella cittadina. Come se non bastasse si imbatterà in un mistero che ha coinvolto i suoi genitori proprio in quei luoghi, quando erano studenti. Ad assisterla, l’impareggiabile presenza di Mano.

“Mercoledì” è un giallo per ragazzi impreziosito da un personaggio principale ineguagliabile, quello di una ragazzina ritenuta estrema perfino rispetto agli standard dei suoi strambi familiari. Eppure siamo in presenza di molto più di un’adolescente problematica. La sadica intransigenza e la crudeltà farsesca di Mercoledì sono una difesa: le servono per evitare i compromessi sottesi alla dimensione sociale. Sagace, nichilista e deliziosamente minacciosa, la tetra ragazzina nasconde una natura interiore idealista e fedele a concetti come giustizia, onestà e correttezza.

A dir poco perfetta Jenna Ortega nel ruolo. Nessuno più di lei saprebbe incarnare a un tempo brillante disappunto e orgogliosa tristezza.

La serie mischia mistero, romance e dark comedy, ammicca ora a Edgar Allan Poe ora a Harry Potter, propone citazioni di classici come “Carrie lo sguardo di Satana” di De Palma, infine ricicla l’interprete storica della piccola di casa Addams, Christina Ricci, in un nuovo ruolo.

Se “Mercoledì” diverte e convince è perché sa rivisitare il mondo degli Addams in modo intelligente, configurandosi come un teen drama

soprannaturale in grado di deliziare anche gli adulti. Tra balli scolastici, omicidi e primi amori, a tenere banco sono tre vere rarità: ironia spregiudicata, pungente arguzia e macabro senso del grottesco.

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