Oggi, venerdì, è giorno di preghiera nel mondo islamico. Quindi anche in Siria. E come ogni settimana in tutto il Paese si registrano nuove manifestazioni contro il regime di Bashar al-Assad. La tv al-Jazeera ha mostrato le immagini in diretta dalla città di Homs dove è in corso una protesta. L’opposizione oggi scende in piazza anche per chiedere la creazione di una "zona cuscinetto" tra la Siria e la Turchia per dare rifugio ai civili. Anche oggi ci sarebbero civili morti durante gli scontri: secondo gli attivisti siriani, citati dalla tv satellitare al-Arabiya, sarebbero almeno cinque in diverse zone del paese.
Il numero complessivo delle vittime dall'inizio delle ostilità, intanto, ha raggiunto le 4mila unità. Una vera e propria strage di minorenni, 307, tra cui 262 bambini e 45 bambine: 56 vittime solo a novembre. Le cifre sono rese note dall’Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay. In carcere sono finite più di 14.000 persone. Altre 12.400 hanno cercato rifugio nei paesi vicini e decine di migliaia sono state sfollate, cioè costrette ad abbandonare le proprie case e i propri paesi, per andare a vivere altrove.
Giustizia internazionale
L’Alto commissario Onu ha chiesto che la Siria si renda conto delle violazioni commesse e ha definito "urgente" il bisogno di giustizia internazionale. "Già in agosto - ha ricordato Pillay - avevo incoraggiato il Consiglio di sicurezza Onu a deferire la situazione in Siria alla Corte penale internazionale".
L'avvertimento di Damasco
L'ambasciatore siriano all'Onu, Fayssal al-Hamwi, ha detto che eventuali azioni da parte delle Nazioni Unite contro Damasco peggioreranno la crisi: "Condanniamo con forza il fatto che la commissione internazionale sulla Siria non sia oggettiva in questo rapporto", ha detto l'inviato siriano. "La soluzione - ha concluso - non può arrivare dai corridoi della comunità internazionale".
L'ingerenza esterna non viene minimamente contemplata dal regime siriano. Che però si guarda bene dal riconoscere, almeno in parte, le proprie responsabilità di fronte alle migliaia di vittime cadute, in piazza, mentre protestavano contro il regime. Ovviamente, per Assad, tutti criminali...
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