Calcio, figurine, letteratura, francobolli, vecchi albi, pagine di quotidiani, libri... Si intitola Il capocannoniere è sempre il miglior poeta dell'anno. Il calcio tra figurine e letteratura ed è la mostra che Gianni Bellini e Carlo Pulsoni hanno curato a Perugia (fino al 7 gennaio). La rassegna si svolge in due luoghi: nelle sale della Biblioteca Comunale Augusta, nel centro storico della città, e in quelle di San Matteo degli Armeni, poco fuori le mura etrusche. Il visitatore può passare da una biblioteca all'altra per un viaggio nel mondo del calcio all'insegna della nostalgia e della passione.
Per esempio, sbirciando nelle teche si possono rivivere momenti storici della nostra Nazionale, raccontati su vecchi numeri di quotidiani: dalla partita del secolo di Mexico '70 alla vittoria in Spagna nel 1982 sotto gli occhi del presidente Pertini, dalle notti magiche di Italia '90 alla delusione dei rigori di Usa '94, fino alla sorprendente vittoria in Germania nel 2006. Per i tifosi «locali», anche un excursus sul «Perugia dei miracoli» della stagione 1978-79, la cui stagione calcistica d'eccezione è ripercorsa attraverso il Guerin Sportivo. Si possono ammirare anche pezzi introvabili, come un piccolissimo «calcio balilla» realizzato in metallo, un pallone in cuoio degli anni '70, delle spille degli anni Trenta che raffigurano la formazione al completo della squadre italiane e il grande francobollo stampato in Nigeria in omaggio al Mondiale 2014 disputato in Brasile.
Il curatore Gianni Bellini, classe '63, è diventato collezionista all'età di otto anni: prima figurina della sua raccolta, quella del calciatore del Vicenza Sergio Carantini. Gli album in mostra provengono dalla sua straordinaria collezione privata: come quello dei Mondiali dell'82, indimenticabile per tutti gli italiani, indipendentemente dall'età.
Il mondo della letteratura è la ciliegina sulla torta in questa narrazione sportivo/nazional/sentimentale, grazie a opere di grandi scrittori come Jean-Paul Sartre, Carmelo Bene, Giovanni Giudici, Umberto Saba o Pier Paolo Pasolini. Quest'ultimo era un grande appassionato di calcio ed è proprio dal testo di un suo celebre articolo che la mostra prende il titolo: «Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del goal.
Ogni goal è sempre un'invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica. Il capocannoniere di un campionato è sempre il miglior poeta dell'anno».
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