Kim Basinger si schiera contro i mangiatori di cani

L’attrice riappare sulle scene dopo un lungo silenzio per protestare con l’abitudine tutta coreana di mangiare i cani per combattere il caldo

Kim Basinger si schiera contro i mangiatori di cani

Come ogni anno, tante star del mondo del cinema e dello spettacolo si schierano contro l’abitudine alimentare della Corea del Sud di allevare cani destinati al consumo umano. Kim Basinger è una delle dive di Hollywood più attive in questa battaglia e dopo un lungo silenzio, è riapparsa sulle scene per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto accade a Seoul ogni “Bok Nal”, ovvero il “giorno della carne di cane”, una festa rituale e tradizionale che si celebra ogni anno nei giorni più caldi dell’estate tra luglio e agosto.

Durante questi mesi, chiamati “sambok”, viene preparata la tradizionale zuppa Bosintang, la cosiddetta “minestra della salute” a base di cane e verdure, che secondo le usanze locali purifica, rinfresca e rinvigorisce. Nonostante molti giovani si rifiutino di seguire le orme delle vecchie generazioni di coreani e diversi mercati siano stati chiusi, in Asia circa 30 milioni di cani continuano ad essere uccisi e mangiati ogni anno.

Kim Basinger: “I cani hanno bisogno del vostro aiuto”

La protesta contro questo sistema di allevamento intensivo di cani da macello si è tenuta venerdì 12 luglio 2019 all’esterno del Parlamento di Seoul. Ad organizzarla è stata l’associazione Last Chance for Animals (LCA). Gli animalisti, vestiti di nero e con in braccio finte carcasse di cane, fanno pressione sui politici sudcoreani perché si arrivi al bando della macellazione. Ma un disegno di legge in merito è ancora lontano.

Questi cani – ha dichiarato la Basinger alle telecamere – non hanno bisogno delle vostre lacrime, hanno bisogno del vostro aiuto. Tutti dovrebbero poterli ascoltare. Hanno bisogno della vostra voce, non possono parlare da soli. Dobbiamo porre fine a questa crudeltà sul nostro pianeta. E questi cani e gatti stanno soffrendo”.

Negli allevamenti, i cani vengono uccisi per impiccagione o con una scossa elettrica. Nonostante le proteste degli attivisti, secondo i quali gli animali passano le loro vite imprigionati in gabbie sporche e strette e vengono picchiati perché la loro carne diventi più tenera, gli allevatori sostengono che le loro strutture sono moderne e dotate di tutte le precauzioni igieniche e sanitarie, inclusi controlli veterinari molto rigorosi.

La Basinger è sicura che un cambiamento in Corea possa generare una reazione a catena in tutto il resto dell’Asia. “Penso che il governo – ha aggiunto la 65enne star di Nove settimane e mezzo e L.A.

Confidentialnon dovrà chiudere un occhio e proporre delle soluzioni. La Corea del Sud sarà il leader in questo campo, sarà conosciuta per questo e riuscirà ad imprimere una ricaduta a pioggia in tutto il continente”.

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