Gigio ci mette mani e faccia Così fa un vero azzurro

Dalle prodezze con Albania, Spagna e Croazia alle scuse ripetute: «Vi abbiamo deluso e sbagliato tutto»

Gigio ci mette mani e faccia Così fa un vero azzurro
00:00 00:00

Un capitano. L'Italia buttata fuori dall'Europeo si aggrappa a Gigio Donnarumma. Dentro e fuori dal campo. Le sue parate hanno allungato la vita alla Nazionale. Fino alla Svizzera, fino a quando ha potuto. Il portiere dopo il fischio finale ha un attimo di scoramento, tira un calcetto al palo. Poi si abbandona sui cartelloni pubblicitari. Abbassa la testa, ma la rialza subito richiamandosi al suo ruolo di leader. Rialza la testa, si volta indietro e vede i compagni sparsi sul campo, solo Bastoni a terra.

Gigio è come un capitano senza squadra. Ha visto l'Italia rifugiarsi davanti a lui fin dall'inizio, dopo pochi secondi contro l'Albania. È stato così fino alla fine. E a Berlino, a disastro compiuto, lui raduna i compagni e li porta sotto la curva azzurra già semi vuota dopo che nel secondo tempo aveva abbozzato un paio di volte «Italia, Italia». Coro trasformato in fischi. Gli azzurri immobili vengono respinti dai tifosi. Poi se ne vanno. Donnarumma no, resta lì perché «ci si assume le responsabilità di quello che è accaduto, si va sotto la curva quando si vince e soprattutto quando si perde». Alza la mano, chiede scusa. Una, dieci, cento volte. Diventa un mantra da recitare fino a quando non lo inghiotte il tunnel degli spogliatoi.

«Fa male uscire così, malissimo pensando tre anni fa. Chiediamo scusa a tutti, abbiamo deluso e hanno meritato, non c'è altro da dire». La lucidità del campione in un momento in cui tutti vorrebbero solo scappare via. «Abbiamo fatto fatica - spiega Donnarumma -, tranne alla fine. Troppe palle perse e troppi spazi lasciati alla Svizzera. Ci hanno fatto male». Lui ci ha messo una pezza anche ieri ipnotizzando Embolo che gli si era presentato tutto solo davanti già dopo pochi minuti. Poi si è arreso, l'ultimo a farlo.

L'amarezza riprende il sopravvento: «È stata una partita difficilissima da digerire, è mancato un po' tutto. Oltre al coraggio, la qualità. Abbiamo deluso». L'onestà di Gigio che esce a testa alta. Una parata con l'Albania alla fine, almeno sei interventi decisivi contro la Spagna, il rigore parato a Modric. «Unico all'altezza? Cerco di fare il massimo», abbozza. Ci ha messo le mani in questo Europeo. Anzi tutto se stesso. Un fianco su Manaj, un piede su Morata. Ora ci mette la faccia. «Bisogna capire cosa è successo e trovare delle soluzioni in fretta. Bisogna darsi una mossa - il monito da capitano -. Poche parole bisogna fare i fatti. Ci manca un po' di personalità, i giovani ci sono e faranno esperienza internazionale».

In questa serata da dimenticare troverebbe le parole per rispondere anche al giornalista svizzero che provoca Spalletti: «Noi una Ferrari, voi una Panda».

Lui si schiera al fianco del ct: «È molto bravo e sicuramente troverà la soluzioni giuste per ripartire». L'Italia distrutta che lascia la Germania sa che si ripresenterà con un grande portiere. Soprattutto, un capitano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica