Sinisa Mihajlovic ha commosso tutti con il suo gradito ritorno sulla panchina del Bologna a distanza di soli 41 giorni dalle cure per tentare di arginare e sconfiggere la leucemia. Il tecnico serbo ha raggiunto in maniera inaspettata il ritiro veronese della squadra rossoblù e con tanta dignità ha guidato i suoi uomini che sul campo hanno pareggiato per 1-1 contro l'Hellas di Ivan Juric. In tanti, ovviamente, hanno incensato l'ex allenatore di Milan e Torino con il primario di ematologia dell'ospedale Sant'Orsolo di Bologna Michele Cavo che ai microfoni dell'Ansa ha spiegato: "Devo dare merito al paziente, che ancora una volta è stato scrupoloso e si è attenuto perfettamente alle raccomandazioni. Posso anche ritenere che quello che è avvenuto ieri non sia un episodio isolato e mi riferisco alla possibilità di essere in campo. Per contro ci saranno altri momenti, quando seguirà altri cicli di terapie, in cui questo, invece, non sarà possibile”.
Il pubblico del Bentegodi si è comportato in maniera ineccepibile con i tifosi del Verona che si sono uniti all'applauso di quelli del Bologna. I social network sono stati invasi di complimenti per il 50enne serbo ma purtroppo c'è qualcuno che ha avuto il coraggio di scrivere il peggio nei confronti dell'allenatore del Bologna: "Per me un nazista resta tale anche se malato", "Almeno si spera farai meno lo sborone in situazioni arbitrali ambigue", "Ma stai a casa che stai male. Curati invece di lavorare, scemo", oppure "Da amico di stragisti a Santo il passo è breve. Umanamente mi spiace che sia malato ma basta con queste santificazioni".
Queste parole, fortunatamente, vanno a sbattere contro gli elogi e le parole di incoraggiamento ricevute da un uomo che ha dimostrato di essere un vero guerriero in campo e soprattutto nella sua vita privata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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