Il governo contro la Figc sulla serie A

Verso le elezioni del 4 novembre

Il governo contro la Figc sulla serie A
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Emendamento Mulè, atto secondo. Il disappunto del vice-presidente della Camera Giorgio Mulè, nonché firmatario dell'emendamento che assegna alla Lega di serie A una maggiore rappresentanza elettorale in vista del rinnovo delle cariche in Figc, è la risposta del mondo politico alla pubblicazione, avvenuta 24 ore prima, da parte degli uffici di Gravina, dei regolamenti elettorali per l'appuntamento del 4 novembre prossimo. «C'è un rifiuto totale rispetto a qualsiasi ipotesi di cambiamento che possa disturbare il manovratore» è l'incipit polemico del parlamentare di Forza Italia. Il senso della protesta è presto spiegato: i regolamenti elettorali pubblicati dalla Figc non hanno tenuto conto dell'emendamento. La Lega di serie A pesa attualmente per il 12% rispetto alle altre componenti (la lega dilettanti è al 36%) e grazie all'emendamento Mulè ha ricevuto il riconoscimento per un maggiore peso da far valere in sede elettorale.

Nel frattempo le fonti della Figc fanno sapere che la pubblicazione dei regolamenti - avvenuta col voto contrario di A e B - era un atto dovuto per non invalidare l'assemblea elettorale ma che c'è tempo fino al 4 settembre per modificare le percentuali. Solo nel caso di mancato accordo, il sistema elettorale sarà riconfermato automaticamente.

Ultima riflessione sul tema: ammesso che la Lega di serie A passi dall'attuale 12% al 24%, raddoppiando quindi la sua attuale rappresentanza in consiglio federale, non ci sarebbero ancora i numeri per ambire ad eleggere un presidente federale di sua espressione.FOrd

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