"Come farò?". Tamberi choc: un'altra colica renale. A rischio la finale

Una colica renale frena Gianmarco Tamberi: il campione azzurro ha avuto una ricaduta questa notte ma sceglie di partecipare ugualmente alla finale di salto in alto

"Come farò?". Tamberi choc: un'altra colica renale. A rischio la finale
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La sfortuna è stata più forte della forza di volontà e della bravura del campione del salto in alto, Gianmarco Tamberi, che alza (in parte) bandiera bianca in vista della finale di stasera nel salto in alto vista la colica renale che lo ha colpito durante la notte. L'atleta azzurro ha deciso comunque di partecipare ma chissà in quali condizioni potrà gareggiare nelle prossime ore dopo una notte in bianco e un dolore che non è andato via nemmeno questa mattina. L'inizio della finale è previsto per le ore 19 allo Stade de France di Parigi.

Il post di Tamberi

L'annuncio lo ha dato il 32enne di Civitanova Marche con un post sui social. "Ci ho sperato fino all'ultimo, ci ho creduto nonostante tutto quello che era successo. Ho ricevuto un sostegno e un affetto cosi grande da parte di tutti voi che mi ha dato una forza unica per rialzarmi da questo ennesimo problema, ma evidentemente doveva andare così.....", scrive su Instagram spiegando nel dettaglio la notte di passione.
"Questa notte alle 5 mi sono svegliato a causa di quello stesso dolore lancinante di qualche giorno fa. Un'altra colica renale. Sono passate 5 ore e ancora il male non passa. Sono riuscito a battere il destino una volta dopo quell'infortunio nel 2016, questa volta purtroppo penso proprio che abbia vinto lui".

Il dispiacere è enorme, l'atleta spiega di essere senza parole e dispiaciuto da morire. Nonostante tutto, però, non vuole rinunciare alla finale olimpica. "Scenderò in pedana comunque questa sera? Si, ma non so davvero come farò in queste condizioni a saltare.."

La tortuosa strada per la finale

L'Olimpiade di Parigi era già iniziata sotto i peggiori auspici: poco prima di partire per la Francia hanno fatto il giro del mondo le immagini dall'ospedale dove era stato ricoverato per un calcolo renale con tutto il suo comprensibile sconforto e incredulità. "Incredibile. non può essere vero", ha dichiarato Tamberi appena sei giorni fa. Poi, però, i medici lo hanno rimesso in piedi, ha preso quel volo per la capitale parigina scendendo in pista dopo essere stato il portabandiera dell'Italia (con tanto di fede nuziale persa nella Senna).

Non c'è pace perché Gimbo ha anche la febbre, che sale a 39, probabilmente a causa del mix tra il malessere renale e il maltempo durante la cerimonia di apertura dei Giochi: più forte del destino, nonostante i vistosi acciacchi riescce ad acciuffare la misura che lo porta in finale, 2.20 metri senza riuscire a spingersi oltre e sbagliando tre volte la misura di 2.24. Niente paura, ancora una volta il sorriso e l'ottimismo di Tamberi avevano avuto la meglio: "L’avevo detto che sarebbe stato la gara più difficile della mia vita ma l'importante era andare in finale. Ma penso che sabato sarà più facile”. Purtroppo, però, sembra che le cose non siano destinate ad andare così.

Il parere del fisiatra

Sulle attuali condizioni fisiche di Tamberi ha parlato all'AdnKronos Salute il prof. Andrea Bernetti, vice presidente della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) oltre a essere docente di Medicina Fisica e Riabilitativa all'Università del Salento. "La prima cosa da valutare è la salute dell'atleta e se realisticamente sia possibile anche solo gareggiare, quindi è molto importante la diagnosi. Naturalmente senza entrare nel merito del caso specifico" di Gianmarco Tamberi "che solo i medici che hanno tutti i dati a disposizione possono valutare adeguatamente. Inoltre, per fare certe prestazioni devi essere al limite della perfezione, qualsiasi cosa perturbi l'equilibrio può compromettere il risultato, soprattutto quando è questione di centimetri o di centesimi di secondo.

Poi ci sono alcuni sport in cui è più facile gestire e si riesce a compensare ad alcune situazioni ma non sempre è possibile". Infine, una considerazione su Gimbo considerato un atleta che ha in ogni caso "una enorme forza mentale e che si esalti nelle difficoltà, speriamo...".

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