Ecco cosa ha chiesto Sinner al suo team dopo la conquista della vetta

La gioia per il primo posto nel ranking mista all'amarezza per la semifinale persa contro Alcaraz: Jannik Sinner a 360 gradi racconta alla Gazzetta quali sono i prossimi obiettivi e la particolare richiesta ai suoi coach durante il Roland Garros

Ecco cosa ha chiesto Sinner al suo team dopo la conquista della vetta
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Adesso che può tirare il fiato per qualche giorno prima dell'avvio della stagione sull'erba, Jannik Sinner si gode il primato mondiale con tanto di coppa da numero 1 del ranking Atp e sorrisi. Nel suo volto non c'è più quel filo di amarezza, giustificabile, per la semifinale del Roland Garros persa contro Carlos Alcaraz perché tempo per prendersi la rivincita ce ne sarà tanto, eccome. Piuttosto, la forza dell'altoatesino che oggi riabbraccerà familiari e amici che lo hanno visto crescere a Sesto Pusteria, è quella di migliorare ma rimanendo lo stesso Jannik di sempre: questo particolare, non trascurabile, lo ha sottolineato al suo team quando ha saputo del ritiro di Djokovic e il conseguente primo posto in classifica.

Il discorso al team

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, alla precisa domanda su quale sia il regalo che ha intenzione di farsi per il primato raggiunto, Sinner ha risposto di avere soltanto un desiderio: chi lo circonda deve continuare a essere onesto nei suoi confronti dicendogli sempre la verità, nel bene e nel male. "La sera del ritiro di Nole, quando sono arrivato in cima, ho riunito il team e ho detto loro 'Dovete sempre dirmi la verità, perché è l’onestà che mi ha portato ad accettare i momenti difficili e crescere. Solo così cresceremo ancora. Insieme'".

I prossimi obiettivi

Tra una settimana l'azzurro sarà di nuovo in campo per il torneo Atp di Halle in preparazione a Wimbledon ma la sua mente torna alla finale non giocata a Parigi che ha visto con un po' di sofferenza "davanti alla televisione e invece avrei voluto essere ancora lì a giocarmi il titolo sul campo". Fra poco più di 30 giorni, però, ecco che potrà tornare sullo stesso campo per sostituire, sovrascrivendolo, il ricordo negativo. "Al Roland Garros è andata com’è andata, ma la prendo come una grande lezione, per capire come e dove devo migliorare. A questo punto vincere l’Olimpiade su quel campo lì sarebbe un sogno. Un appuntamento speciale e importante", ha spiegato Jannik al quotidiano sportivo.

Prima di tornare sulla terra rossa, però, ci sarà un'altra delle sue superfici preferite, l'erba, e capire quanto potrà essere competitivo quest'anno. A proposito di Halle, Sinner ricorda di aver faticato molto ad adattarsi lo scorso anno ma questo non lo ferma dalle prossime ambizioni. "Cercherò di fare il meglio a Wimbledon. Ci sono sempre obiettivi, e questa è la cosa per me più importante".

A chi si ispira Sinner

Nelle ultime ore l'Atp ha voluto omaggiare il nuovo numero 1 al mondo con un video di complimenti pubblicato sui social con alcuni dei più autorevoli ex numeri uno mondiali. L'occasione è stata ghiotta per chiedergli chi dei suoi precedessori possa averlo ispirato maggiormente. "Per la mia età, per la mia generazione, Roger Federer è sicuramente un punto di riferimento importante. Sono cresciuto nel periodo del suo massimo splendore l’ho guardato sempre tanto. Ho amato il suo stile dentro il campo e fuori, quindi sì. Dico Federer".

Come ben sappiamo, da piccolo Sinner aveva iniziato indossando un paio di sci e non la racchetta: è quindi chiaro che "il primo mito sportivo extra tennis è stato Alberto Tomba. Poi mi sono ispirato molto anche a Valentino Rossi. Loro due sono i grandi dello sport italiano che mi vengono in mente quando si parla di leggende sportive".

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