Era pronta a immolarsi per la causa jihadista. E così la Corte di Assise di Alessandria ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione Lara Bombonati, l'italiana di 28 anni accusata di associazione con finalità di terrorismo. La giovane era finita alla ribalta delle cronache nel giugno 2017, quando fu fermata dalla Digos di Alessandria per pericolo di fuga, in quanto stava progettando di lasciare l'Italia per raggiungere nuovamente la Siria. Secondo gli inquirenti, la 28enne avrebbe svolto attività di logistica e di assistenza nell'ambito di una formazione terroristica operante nelle aree di Idlib, città della Siria nord-occidentale situata vicino al confine con la Turchia.
La radicalizzazione
È il 2014 quando Lara si converte all'islam. La giovane, all'epoca 23enne, cambia il proprio nome in Khadija e inizia a indossare il velo integrale. Da quel momento la sua vita cambia radicalmente. Dopo aver tagliato i ponti con i genitori- che abitano in una frazione di Garbagna, piccolo borgo in provincia di Alessandria - Lara si prepara a raggiungere le terre siriane che in quel periodo sono occupate dal Califfato. Al suo fianco c'è il marito Francesco "Muhammad" Cascio, originario di Trapani, anche lui convertito all'islam e poi morto sui campi di battaglia siriani.
L'arresto e il processo
Una volta in Siria, la coppia aderisce al gruppo armato Hay'at Tahrir al Sham, costola di Al Qaida nella guerra civile siriana. Una volta che il marito muore mentre combatte al fianco dei jihadisti, la "vedova nera" non si perde d'animo e continua ad operare per la causa fra Siria e Turchia. Lara Bombonati, dopo essere stata arrestata (per colpa di un imprevisto) in Turchia, viene espulsa e rimandata in Italia. È il 2016 quando "lady jihad" torna nell'Alessandrino. Qui la ragazza continua a servire il suo "comandante militare" Mounir, del gruppo terroristico sempre del gruppo Ha'yat Tahrir Al-Sham. La Digos le sta alle calcagna, e non appena Lara cerca di organizzare un nuovo viaggio verso la Siria utilizzando alcuni contatti in Belgio viene arrestata per terrorismo internazionale.
Bombonati è reclusa in carcere a Torino dal giugno 2017. Oltre alla condanna a 2 anni e 8 mesi - in larga parte già scontata - per un anno sarà sottoposta alla liberta vigilata. Queste le parole del suo legale dopo la condanna: "Lara va curata.
È stato accertato dai periti che ha disturbi di personalità tali, per cui il posto ideale per essere curata è una comunità idonea. Lara è molto delusa perché la Corte non ha creduto al fatto, sempre ribadito, di essersi recata in Siria per seguire il marito, cui era legata e non poteva dire no per il disturbo di personalità dipendente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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