Stop a sussidi, coltelli e stretta sull'islam: svolta a Berlino dopo l'attentato di Solingen

La "realpolitik" irrompe nel buonismo socialista della Germania di Scholz: stretta sui rifugiati divieto di coltelli ovunque, respingimenti ed espulsioni implementati

Stop a sussidi, coltelli e stretta sull'islam: svolta a Berlino dopo l'attentato di Solingen
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Il governo federale della Germania ha deciso di intervenire con una serie di nuove disposizioni dopo l'attentato di Solingen. Le ha annunciate il ministro dell'Interno, Nancy Faeser, in conferenza stampa, durante la quale ha parlato di "misure dure" che riguardano i richiedenti asilo, i rifugiati e le misure di sicurezza implementate per la gestione dei luoghi affollati. "I rifugiati dovrebbero essere obbligati a lasciare il Paese più rapidamente se hanno commesso un reato con coltello. Nei cosiddetti 'casi Dublino' in cui i Paesi ospitanti hanno già acconsentito all'ammissione, anche i sussidi dovrebbero essere cancellati. Il numero dei respingimenti poi, dovrebbe essere accelerato riducendo gli ostacoli burocratici", ha spiegato il ministro.

La stretta sui rifugiati è, forse, una delle novità più importati per il "sistema Germania", soprattutto perché modifica la concezione dell'immigrazione che il governo semaforo a trazione socialista ha sempre avuto e proposto. Stop al buonismo e all'ottusità della filosofia "accogliamoli tutti" per la Germania, dove ora la sinistra fa anche i calcoli con le imminenti elezioni. I rifugiati, con la nuova stretta, non potranno far ritorno nel loro Paese se non per cause "morali", come un funerale, pena la perdita dello status e di ogni sussidio. Ma c'è di più, perché in caso di rifugiati provenienti da Afghanistan e Siria che si rendono colpevoli di reati, la Germania sta studiando il miglior sistema per l'espulsione nei Paesi di origine, che ora è vietata a prescindere essendo questi Paesi ritenuti pericolosi dall'Onu.

Ancora più stringenti le misure sui "dublinanti", ossia i richiedenti asilo che sono stati registrati in Paesi diversi rispetto alla Germania, che ora il Paese di Olaf Scholz vuole rimandare indietro. Per loro verranno tagliati tutti i benefit: niente sussidio, niente contanti e niente carta ricaricabile. Verrà loro garantito il minimo indispensabile per la sopravvivenza, secondo la formula "letto-pane-sapone", ossia vitto e alloggio basilari e ciò che è necessario per l'igiene e le cure di base. Niente di più: il governo vuole evitare altri casi come quelli di Solingen, in cui l'attentatore siriano si è reso irreperibile all'espulsione per non essere rimandato in Bulgaria, continuando a ricevere il sussidio da quasi 400 euro al mese.

Per garantire la sicurezza del Paese, il ministro ha annunciato una stretta sulla già esistente legge contro i coltelli nei luoghi affollati. Non saranno più ammesse lame di alcun tipo nelle stazioni ferroviarie e sui treni, così come negli eventi partecipati come i festival, gli eventi e i "markt", primi fra tutti i mercatini di Natale che tra poco meno di due meni animeranno la maggior parte delle città tedesche. "La polizia federale sarà in grado di effettuare controlli più rapidamente e di utilizzare il riconoscimento facciale. Inoltre, gli investigatori potranno utilizzare l'intelligenza artificiale", ha aggiunto Faeser. Il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann, ha annunciato che i poliziotti avranno in dotazione i taser: "È importante fornire alle autorità di sicurezza misure efficaci. Ciò include, tra le altre cose, dotare gli agenti di taser in modo che possano respingere gli aggressori anche in mezzo alla folla".

Nel governo Scholz hanno capito che l'islamismo radicale è una minaccia concreta per la sicurezza e per la democrazia, "per poter agire contro queste strutture, i poteri delle autorità di sicurezza saranno ampliati in modo da poter combattere concretamente l’islamismo". Così ha spiegato Buschmann, sottolineando che "chi ha un orientamento estremista non può ricevere asilo in Germania".

Il ministro della Giustizia ha riportato il Paese alla realtà, dando un calcio a quel buonismo che ha imperato per decenni in Germania, spiegando quello che ha definito un pacchetto di misure sensato e utile per migliorare la sicurezza in Germania ed applicare una "realpolitik" più severa in materia di materia di immigrazione. Il "semaforo" si è allineato alle richieste delle opposizioni di destra che chiedono da tempo la stretta.

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