Torna l'incubo della nube del vulcano islandese nei cieli d'Europa: dopo avere vagato lungo i Pirenei e avere proteso la sua ombra fino al Portogallo, a Barcellona, Madrid e Marsiglia, costringendo a terra 5 mila voli, in nottata la nube è arrivata sopra l'Italia. La conseguenza è stata la decisione dell'Enac di chiudere lo spazio aereo del Nord Italia.
La chiusura dello spazio aereo del Nord Italia dalle 8 alle 14, spiega l'Enac in una nota non riguarda gli scali di Venezia, Trieste e Rimini che rimarranno aperti al traffico. L'interdizione al volo di gran parte del Nord Italia, dalle 8 alle 14 ora italiana di domenica 9 maggio, è stata decisa, spiega l'Ente, a seguito delle informazioni fornite intorno alla mezzanotte dal Bollettino CFMU di Eurocontrol, che hanno evidenziato la presenza di cenere vulcanica nello spazio aereo indicato, non compatibile con i parametri di sicurezza stabiliti dai costruttori di motori d'aereo.
Il bollettino CFMU di Eurocontrol rielabora le previsioni sullo spostamento della nube del vulcano islandese Eyjafjallajökull, compiute dal VAAC (Volcanic Ash Advisory Center) del Met Office di Londra, adottando criteri - approvati dai Ministri dei Trasporti dei Paesi della Comunità Europea - che consentono di delimitare con maggior accuratezza la "no-fly zone" da interdire al traffico, con un parametro attendibile circa il livello di concentrazione della cenere vulcanica.
La decisione di chiudere lo spazio aereo del Nord Italia è stata imposta dall'ultimo bollettino di Eurocontrol ma si potrebbe decidere la riapertura dei voli nella tarda mattinata. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. "L'ultimo bollettino di Eurocontrol sulla nube vulcanica, emesso intorno alla mezzanotte - afferma il ministro - ha imposto la chiusura degli scali aeroportuali del nord Italia ad esclusione di Venezia, Treviso e Rimini. Si conta di poterli riaprire al traffico nella tarda mattinata".
A spingerla la nube verso lo spazio aereo della penisola - spiega il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche (Vaac) - sarà il gioco delle correnti aeree in quota. Favorite da un'area anticiclonica sull'alto Atlantico e da un'area depressionaria a ridosso della penisola iberica, le correnti saranno dirette da nord verso sud, dall'Islanda alla Spagna, e poi da ovest sud-ovest verso est nord-est, cioè dalla Spagna in direzione dell'Italia.
La situazione non sembra destinata a cambiare nei prossimi giorni. Sono quindi attesi nuovi disagi per i passeggeri aerei, dopo quelli registrati anche sabato per via della cancellazione di 5.000 voli e dei ritardi causati dalla restrizione della 'fly-zone', in particolate ai voli transatlantici riprogrammati per evitare la nube. Eurocontrol, l'ente europeo per la sicurezza dell'aviazione civile, ha registrato 25 mila voli in Europa, mentre venerdì quelli effettuati sono stati 30.342.
In Spagna, sulla costa atlantica e del nord, sono stati una ventina gli aeroporti chiusi per decisione dell'autorità aerea spagnola Aena. Alle 22 ha però ripreso a funzionare l'aeroporto El Prat di Barcellona, importante 'hub' che era stato chiuso alle 15.30. Al momento il pericolo di gravi disagi sembrerebbe così scongiurato per i partecipanti al Gran Premio di Formula 1 in programma nella città catalana. Sono già stati riaperti anche scali spagnoli come Saragozza a Valaldolid. Alle 8 riapriranno altri scali ancora tra cui quello di La Coruna-Santiago di Compostela. Sono circa 900 i voli annullati in Spagna e per almeno un centinaio lo stesso è accaduto in Portogallo.
La nube ha causato problemi anche nel sud della Francia: l'aeroporto di Marsiglia ha annunciato l'annullamento di una quindicina di voli, facendo inizialmente temere uno stop aereo in concomitanza con il Festival del cinema di Cannes. La Direzione generale per l'aviazione civile (Dgac) in serata ha fatto tuttavia sapere che domani gli scali francesi saranno aperti e che un volo di monitoraggio effettuato dall'Air France "non ha riscontrato nessuna anomalià.
L'arrivo della nube in Italia, secondo le stime del Vaac, è atteso nella notte ma per ora "non c'é nessuna previsione di blocco" al traffico aereo, stando al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. Il rischio che si ripeta il caos aereo di metà aprile, che ha trasformato i cieli europei in una grande 'no fly zone', resta comunque reale.
"L'attività eruttiva è tornata ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo", ha detto Mike Burton, ricercatore della sezione di Pisa dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), tornato sul vulcano islandese. Incurante dei disagi che provoca, Eyjafjallajokull continua ad eruttare, facendo ricadere sull'Islanda polveri e cenere fastidiose.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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